2014
Italia, Lippi: «Gruppo psicologicamente simile a quello del 2006»
Le parole dell’ex ct azzurro in vista dell’esordio ai Mondiali della Nazionale.
MONDIALI ITALIA LIPPI – Dopo la stagione alla guida del Guangzhou Evergrande in Cina, Marcello Lippi si gode le meritate vacanze in Spagna, ma senza trascurare i Mondiali in Brasile. A tal proposito l’ex commissario tecnico dell’Italia è intervenuto, confessando di essere fiducioso sul cammino della Nazionale: «Non contano nulla i due anni della fase di qualificazione e non contano le amichevoli di preparazione; conta solo come si arriva a questo appuntamento e con chi si arriva. Sono determinanti la condizione di forma e la convinzione generale. Sono andato a Coverciano a salutare la Nazionale e ho percepito compattezza e unità di intenti. Psicologicamente questo gruppo si avvicina a quello della Germania. Poi molto dipende dalla fortuna negli accoppiamenti, dagli episodi, dalla partita iniziale. Otto anni fa, a Coverciano, scoppiava un casino al giorno, ci chiedevano cosa andavamo a fare al Mondiale. Poi abbiamo iniziato a giocare e a vincere. Bisogna avere fiducia. Preoccuparsi è lecito, anche perché esistono gli avversari. A cominciare dall’Inghilterra. Ma noi siamo più forti. La storia lo insegna. Abbiamo necessità di sentici accerchiati, così costruiamo un fortino e ci asserragliamo dentro. Se siamo sereni e tranquilli andiamo incontro a delusioni, invece con il pepe al sedere abbiamo sempre fatto cose importanti», ha dichiarato Lippi ai microfoni di “Tuttosport”.
LE SCELTE DI PRANDELLI – L’esperto allenatore è entrato poi nei meandri tattici, fornendo il suo parare sulle scelte di Prandelli e partendo quindi dal cambio di modulo: «Le squadre moderne devono avere due o tre maniere di giocare e, di volta in volta, in considerazione dell’avversario, si adottano le soluzioni più consone. Verratti è giovane e bravo: io in Germania ho puntato su De Rossi che aveva vent’anni. Quelli forti non devono fare la trafila. Pirlo? Andrea è uno dei nostri tre grandi fuoriclasse. E i fuoriclasse ragionano così: vogliono vincere, non partecipare. Difesa? Bisogna partire dalla concretezza, che è una nostra caratteristica. Io non sposo la legge del “primo non prenderle”, ma è innegabile che abbiamo sempre avuto una difesa e un portiere di assoluto livello. In più, il doppio ruolo di De Rossi schierato davanti alla retroguardia è una garanzia ulteriore di tenuta. No, non dobbiamo avere paura. Balotelli o Immobile? Prandelli non si lascerà scappare l’opportunità di utilizzare Immobile. Il fatto che magari non cominci titolare non significa che poi non possa essere protagonista. Ci saranno tante partite… La Nazionale resta aggrappata al blocco Juventus? Perché la Juventus predilige gli italiani agli stranieri».
LA GRIGLIA – Infine, Lippi ha azzardato qualche pronostico: «Mi frulla la Germania. Ho incontrato Bayern Monaco al Mundialito e ho visto la mano di Guardiola. Siccome l’ossatura della Germania è costituita dalla formazione bavarese, mi immagino capacità di gestione della palla e soprattutto capacità di riconquistarla. I tedeschi potrebbero essere i primi europei a vincere in Sud America. Poi dico Brasile, Argentina e Spagna, ovvio. La sorpresa? La Francia, sì. Deschamps ha saputo costruire un complesso di qualità. Cristiano Ronaldo e il Portogallo? Un uomo solo, per quanto bravo, non può arrivare al trionfo».