2014
Infografica Napoli, tutto sul faccia a faccia Mazzarri-Benitez
Il confronto dei numeri: tra risultati del campo e fattori economici
SERIE A NAPOLI BENITEZ MAZZARRI – Più vivo che mai il confronto tra il partito dei mazzarriani ed i fedelissimi di Benitez: dopo aver dettagliato sulle vicende intrinseche a personalità, approccio e dunque sulle differenze complessive tra due mondi esageratamente distanti (leggi qui) è l’ora di lasciare spazio ai numeri ed alle spiegazioni che questi si portano dietro.
IL CONFRONTO TRA LE DUE ULTIME STAGIONI – Dopo trentacinque gare di campionato il Napoli di Benitez ha totalizzato 69 punti mentre quello di Mazzarri, nella stagione 2012-13, aveva già raggiunto quota 72 (+3): poco male se si pensa che l’attuale Napoli può raggiungere i 78 punti finali – vincendo le tre gare restanti da qui al termine del campionato – e pareggiare il punteggio ottenuto dalla banda Mazzarri. Ammesso che, ma i dubbi che non sia così restano alti, questa sia un’ossessione per il tecnico spagnolo. Secondo posto per il tecnico toscano, terzo per Rafa: questo invece può incidere, oltre che a livello di prestigio sulla partecipazione – diretta nel primo caso, passante dai preliminari nell’altro – alla prossima edizione della Champions League. Un intoppo ampiamente superabile ma pur sempre un intoppo.
IL CONFRONTO CON LA CHAMPIONS LEAGUE – Ma a scavare nelle pieghe del faccia a faccia emerge l’incidenza proprio della massima competizione internazionale per club: impossibile fornire riscontri scientifici ma è altamente probabile che, nell’economia di squadre non perfette ma carenti in determinati aspetti, la Champions League qualche punto al campionato lo tolga. Ed allora ecco il rapporto con la stagione 2011-12, l’ultima – nonché la prima volta nella rivisitazione moderna della competizione – partecipazione partenopea alla tanto agognata coppa con le orecchie: il Napoli 2011-12 sotto la guida di Mazzarri ha totalizzato 55 punti (-14) in trentacinque partite e 61 finali centrando un ridimensionante quinto posto. Costato caro proprio alle sorti internazionali ed economiche – non c’è paragone tra gli introiti Champions ed Europa League – del Napoli inteso come squadra ed elementi gestionali.
LA CRESCITA DI OBIETTIVI E PARAMETRI – Se quanto appena riportato grida forte in direzione di Rafa Benitez, ad onor del vero c’è da specificare come il Napoli abbia gradualmente intensificato la sua crescita e dunque gli obiettivi con il quale rapportarsi: se il monte ingaggi lordo partenopeo per la stagione 2011-12 risultava pari a 41.2 milioni di euro e per la stagione 2012-13 a 53.2 milioni, è salito nell’ultima annata a ben 74.1 milioni. Indice inequivocabile: la crescita del fatturato ha consentito una spesa maggiore per gli ingaggi – con una fetta sempre più incidente della torta totale – e dunque, tradotto in termini prettamente calcistici, la possibilità di attrarre ed assicurarsi le prestazioni di calciatori sempre più validi. Resta ancora il quinto della Serie A e dunque Benitez può considerarsi in attivo, ma le disponibilità rispetto all’era Mazzarri sono state notevolmente innalzate e la prossima stagione si pone inevitabilmente come tappa della verità.