2014
I postpartita di Mazzarri
Inter incapace di gestire: la solita lagna finale ha stancato
SERIE A INTER MAZZARRI – Di nuovo nel baratro. Dopo un’ottima prima parte del girone di ritorno, con l’Inter che sembrava aver invertito definitivamente la sua traballante tendenza, la sconfitta casalinga subita dall’Atalanta ed i tre pareggi consecutivi – tutti contro squadre decisamente alla portata nerazzurra – riaprono le porte della crisi.
SQUADRA INCAPACE DI GESTIRE – Prendiamo in esame proprio gli ultimi quattro risultati accennati: Inter in vantaggio a San Siro contro l’Atalanta salvo poi concedere ai bergamaschi due gol e perdere la partita, nerazzurri poi incapaci di trovare la via del gol nell’altra sfida casalinga con l’Udinese. L’apoteosi nelle ultime due gare: uomini di Mazzarri avanti di due lunghezze al Picchi di Livorno dove era lecito attendersi il pieno controllo delle operazioni, così non è avvenuto con gli amaranto che hanno clamorosamente rimontato lo svantaggio lasciando l’Inter in un mare di guai. Rimonta avvenuta puntualmente anche ieri: nerazzurri due volte in vantaggio grazie a due magie di Icardi, squadra non in grado di gestire il risultato e salvata nel finale da un prodigio di Handanovic che ha evitato un’incredibile sconfitta. Fatti che complicano il raggiungimento dell’obiettivo minimo prefissato da Erick Thohir: la qualificazione alla prossima Europa League. Il tecnico toscano sa che in tal senso non potrà fallire.
APPUNTAMENTO AL POSTPARTITA – Una Via Crucis per i supporter nerazzurri, un momento oramai atteso dal resto della platea calcistica: appassionati e non che si danno appuntamento al postpartita di Mazzarri, sfottò ed ironia impazzano sui social quasi a creare un cult. Un evento che si ripete con impressionante costanza: il tecnico che si presenta ai microfoni disperato invocando malasorte negli episodi, il colore nero di una stagione in cui nulla va per il verso giusto, i calci di rigore mai assegnati, i meriti di una squadra che produce sempre più di quanto raccoglie e chi più ne ha ne metta. Ammesso che un fondo di verità ci sia, a dirlo dovrebbero essere gli altri: Mazzarri invece insiste su uno spartito diventato oramai obsoleto e fonte di evitabili prese in giro, con un risvolto tecnico probabilmente controproducente, siamo certi che i calciatori non si sentano protetti da quest’ombrello? Qualche responsabilità pure l’avranno, così come ce l’ha un tecnico che non è ancora riuscito a trasmettere la sua fame ed abnegazione al gruppo che allena.
PRESENTE E FUTURO – Il primo racconta di un’Inter dal rendimento identico a quello conseguito dalla precedente guidata da Stramaccioni: 50 punti a testa, ogni altra considerazione è sicuramente rilevante ma di fronte a numeri così modesti lascia il tempo che trova. Impensabile non parlare di stagione deludente, sia nella sua evoluzione che rispetto alle attese iniziali: l’Inter, dopo un girone d’andata oltremodo complesso, sembrava aver riposizionato la sua rotta ma così non è stato. Ora un finale super per convincere, centrare almeno il piazzamento europeo e fugare quei dubbi che Thohir non può ammettere di nutrire: il nuovo proprietario indonesiano sa bene di trovarsi di fronte ad una stagione quantomeno particolare – basta proprio il cambio di proprietà in corso d’opera a definirla tale – così come però difficilmente farebbe sconti in caso di fallimento totale. L’Europa per ripartire insieme, a patto che non salti anche quella.