2014
Velez Sarsfield, ag. Zarate: «Il periodo alla Lazio è stato tremendo per lui»
Ecco le parole dell’agente del centravanti argentino
PRIMERA DIVISION VELEZ SARSFIELD ZARATE – Dopo un periodo turbolente passato alla Lazio, a causa del contenzioso con il presidente biancoceleste Claudio Lotito che lo ha portato ai margini della rosa, Mauro Zarate è rinato in Argentina, la sua patria, con la maglia del “Fortin” del Velez Sarsfield, formazione attualmente seconda nel Final della Primera Division argentina ad una sola lunghezza dal Colon capolista, in cui ha totalizzato sin qui dieci reti in diciannove presenza stagionali.
LE PAROLE DELL’AGENTE – Intervistato da LaLaziosiamonoi.it, l’agente del classe 1987 l’agente FIFA Luis Ruzzi ha parlato del suo assistito: «Il Velez è secondo ad un punto dal Colon, sta andando benissimo, è il capocannoniere con 7 gol in campionato ed anche il miglior assistman. Nel campionato scorso ha segnato ma è stato interrotto diverse volte da alcuni infortuni, dopo un periodo di inattività di quasi tre anni è normale, il periodo alla Lazio è stato tremendo per lui. Se gioca è felice, ma lui alla Lazio oltre a non giocare è stato maltrattato. Non incolpo Reja, Lotito aveva deciso di far fuori il giocatore: non ha pagato le commissioni, non ha pagato lo stipendio. Gli allenatori non hanno fatto giocare Mauro per scelta altrui, la Lazio ora sta raccogliendo quello che ha seminato ».
IL COMMENTO DI LUIS RUZZI – «Possibilità di una permanenza in Italia?Lui voleva giocare solo a pallone ma in Italia ce l’aveva un po’ con tutti. Tutto è crollato quando ha visto lo striscione ‘Zarate vattene’. Lui aveva scelto fortemente la Lazio, aveva rinunciato ai soldi, lo volevano in tanti ma ha preferito restare. In tre anni non ha mai giocato, l’Inter ha fatto solo un favore a Lotito con quel prestito, non aveva bisogno di Zarate perché aveva già Milito, Forlan, Sneijder e Pazzini. Zarate si giocava il posto di esterno sinistro con Nagatomo e Faraoni, una cosa scandalosa. La Federazione non è intervenuta, lo stesso Tommasi si è spaventato. Mauro ci è rimasto male, poi quello striscione dei laziali. Ha pianto tanto. Si è parlato di Genoa e Sampdoria ma quando scoprivano quanto guadagnava Zarate si allontanavano subito»