2013
Juventus, la lezione non è servita: altro pareggio deludente in terra danese
Contro il Copenaghen i bianconeri giocano un match identico a quello contro il Nordjsaelland: il giro inizia in salita
CHAMPIONS LEAGUE JUVENTUS COPENAGHEN SINTESI – Tutto come un anno fa: la Juventus pareggia alla prima in Champions League (2-2 sul campo del Chelsea) e pareggia anche contro ‘la squadra materasso del girone’, il Copenaghen quest’anno come il Nordsjaelland la scorsa stagione. La lezione, dunque, non è servita agli uomini di Conte, che pagano da un lato l’approccio molle e poco deciso, dall’altro la sfortuna di incontrare sulla strada un Wiland in stato di grazia. Nulla è ancora deciso, essendo la prima giornata, ma il cammino europeo dei bianconeri si complica non poco.
APPROCCIO SBAGLIATO – Il monito Antonio Conte lo aveva lanciato: «Guai a sottovalutare il Copenaghen». Purtroppo per lui, però, pochi bianconeri sembrano averlo ascoltato, visto il brutto approccio alla gara. Che i giocatori della Juve non siano scesi in campo concentrati lo si vede dopo 48 secondi: fallo – ingenuo – del duo Ogbonna-Pogba e punizione dal limite per i danesi. Bengtsson spreca la ghiotta occasione, calciando sul muro eretto da Buffon. Nonostante un tentativo di Tevez terminato sul fondo, la truppa bianconera non si sveglia: tanti errori – Bonucci re delle palle perse per distacco – e manovra lenta. Così, al quattordicesimo, il Copenaghen passa: cross di Bengtsson, palla che rimbalza su Ogbonna – tutt’altro che reattivo – con Jorgensen lesto ad insaccare da due passi. Come accaduto contro l’Inter, la Juve si sveglia e comincia a premere: Tevez e Quagliarella scaldano i guanti a Wiland, che diventa protagonistra tra il 20esimo e il 21esimo. Prima devia d’istino in corner un colpo di testa di Chiellini da due passi, poi nega a Pogba la gioia del gol con un vero e proprio miracolo. Sembra la replica del match contro il Nordsjaellend: ritmi bassi e tante – troppe – imprecisioni in fase di costruzione, mentre il Copenaghen gestisce con scioltezza il vantaggio, addirittura tra gli olè del pubblico. Dopo due vani tentativi di Pogba e Lichsteiner, si va al riposo sul parziale di 1-0: giusto sul piano dell’atteggiamento, un po’ meno per le occasioni create.
REAZIONE BIANCONERA – La ripresa parte come da copione, con la Juventus all’assalto. Al 52esimo i bianconeri hanno un’occasione clamorosa per pareggiare: lancio con il contagiri di Pirlo per Tevez, che scatta sulla linea del fuorigioco, entra in area e spara addosso a Wiland. Il gol, però, è nell’aria e arriva due minuti più tardi: cross dalla sinistra di Peluso, velo di Tevez e conclusione vincente di prima intenzione di Fabio Quagliarella, imparabile per l’ottimo estremo difensore di casa. La piega della partita cambia completamente: i ragazzi di Conte si riversano in avanti alla ricerca del vantaggio. Wiland è ancora formidabile sul destro dal limite di Pirlo, poi Quagliarella non riesce a ribadire in rete. E quando il portiere danese non può nulla, ci pensa la traversa: al 64esimo, stacco imperioso del centravanti campano, con la palla che si stampa sul legno. L’incantesimo non si spezza nemmeno con il passare dei minuti: Wiland, in versione supereroe, salva in uscita disperata su uno dei rari inserimenti di Vidal, poi respinge una botta dai venti metri di Tevez. Le ultime due occasioni ghiotte capitano sui piedi di Giovinco e Tevez, ma ancora Myland prima e l’esterno delle rete poi dicono no ai due attaccanti bianconeri.