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2013

L’Inter è un bel cantiere, Juve ad immagine di Conte

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vidal arturo casa juventus 2013 (esultanza braccia larghe) ifa

Un interessante pari in quel di San Siro: tanti gli elementi di riflessione

Un pareggio a tratti prevedibile quello ammirato a San Siro tra Inter e Juventus: nerazzurri in grande crescita sotto la gestione Mazzarri contro una Juventus giocoforza ancora più forte ma – a differenza dell’avversario – alle prese con il doppio impegno e dunque con la gestione delle forze. Ecco un’analisi di quanto accaduto nel primo anticipo della terza giornata di campionato.

RIVOLUZIONE NERAZZURRA – E’ da premettere come il risultato della scorsa stagione sia poco rilevante in termini statistici: l’Inter di certo non fondava il suo valore su una rosa da nono posto finale, fatto sta però che – nell’analisi dell’operato di una gestione tecnica – sia giusto rapportarsi con quanto fatto nella passata stagione. Un punto di partenza per raffrontare poi i risultati. E l’Inter dunque parte da un disastro tecnico che va oltre il deludente piazzamento in classifica: squadra senza idea né anima ed esposta in modo allarmante alle offensive altrui. Storia passata oggi: l’impianto base di Mazzarri è già nettamente visibile così come l’intensità – sia atletica che psicologica – con la quale i suoi uomini affrontano le sfide. Circostanza suffragata poi dall’assenza dalle coppe europee: il vero limite riscontrato nell’esperienza partenopea di Walter Mazzarri è stato quello di non riuscire a gestire efficacemente il doppio impegno. Quando il Napoli ha brillato in campionato ha fatto male in Europa e viceversa. Oggi il tecnico toscano ha a disposizione la sua amata settimana tipo e può convogliare tutte le energie verso l’ottimizzazione nella preparazione e cura di ogni singola gara.

UN PERCORSO DA COMPLETARE – E ci mancherebbe fosse diversamente, considerando che siamo appena al terzo turno di campionato. Se però l’Inter aveva ben impressionato sia in un primo tempo complesso sotto il profilo del gioco ma di ottima tenuta caratteriale che nella ripresa in cui ha fatto complessivamente meglio della Juventus, a colpire in negativo è stato l’immediato pareggio dei bianconeri. Non appena in vantaggio l’Inter si è lasciata recuperare dalla veemenza dell’avversario e una squadra matura deve saper resistere: c’è tempo per adeguare un percorso già ampiamente iniziato, i segnali che Mazzarri può recepire da questa partita restano oltremodo incoraggianti. L’Inter ha tenuto testa alla corazzata bianconera rischiando di vincere proprio con una intuizione della sua guida (l’ingresso di Icardi): non vincendo, è vero, ma non piegandosi all’irruenza di un facile pronostico.

JUVE DI PERSONALITA’ – Non la migliore Juventus, è bene premetterlo subito: non sotto il profilo dell’intensità né della qualità di gioco. Ma la forza di questa squadra appare addirittura in crescendo e la dimostrazione evidente è data dall’immediatezza del pareggio: il gol di Icardi avrebbe probabilmente indirizzato l’esito di una gara così importante ma la reazione degli uomini di Conte è stata perentoria, Vidal non ha perdonato la prima esitazione della retroguardia nerazzurra e la Juventus avrebbe persino potuto raddoppiare nelle battute seguenti della gara. Per una squadra così forte in termini fisici, atletici e tecnici, l’ulteriore scatto di personalità è quella leva che può garantire la continuità dei successi. La Serie A sembra più competitiva rispetto alla recente annata con squadre che mirano ora alla leadership nazionale: la Juve avrà pane per i suoi denti ma affronta la sfida certamente non da sprovveduta.