2013
Inter, Kovacic: «Il 10 non mi pesa»
INTER KOVACIC MAZZARRI HAMSIK – Mateo Kovacic è sicuramente uno dei giovani più attesi, ai nastri di partenza della nuova Serie A, e la personalità non manca di certo al centrocampista dell’Inter. Il giocatore croato, arrivato in nerazzurro a gennaio, ai microfoni dei colleghi della Gazzetta dello Sport ha fatto capire di non essere spaventato per il numero 10 stampato sulla maglia dell’Inter che indosserà quest’anno: «Non gioca il numero. Gioco io. Amo giocare in tutte le posizione del centrocampo, e anche quella attuale, che mi dà la possibilità di vedere la porta e di essere nel centro del gioco, mi piace davvero molto. Io diverso da Hamsik? E’ vero, lui è più propenso a inserirsi, io a portare palla. Ma la posizione è quella e Mazzarri mi dice anche di andare in verticale qualche volta. Resta il fatto che lui gioca da tanti anni in Serie A, che lui è lui e io sono io. Hamsik comunque lo studio spessissimo.»
PRONTI PER IL TERZO POSTO – Kovacic ha parlato anche degli obiettivi della sua Inter, la quale può sicuramente competere per piazzarsi ai primissimi posti del campionato che sta per iniziare: «Rispetto l’opinione di tutti, ma la parola che conta la dice il campo e la dirà solamente alla fine della stagione. Non mi piace affermare che siamo uno squadrone o che arriveremo terzi: dico che siamo ripartiti da zero, che siamo una squadra giovane e che abbiamo un allenatore che ci insegna tanto. Se poi ce la faremo a far paura al campionato, beh, questo lo vedremo. Cosa vorrei conquistare quest’anno? Tutto: non siamo ancora una grande squadra ma un mix fra ragazzi e giocatori esperti. Vorrei vincere, questo vorrei. Ed essere migliorato in fatto di gol. Cosa cambia quando si arriva all’Inter? Umanamente tanto, veramente tanto: perché sono arrivato a Milano da solo, come un bambino che deve per forza diventare adulto. Tatticamente anche: Mazzarri cura tutti i dettagli, vuole che in campo ci si trovi perfettamente e spero che lui, con noi, possa fare tanto bene quanto fatto nei suoi bellissimi anni a Napoli.»