Liga, chi fermerà la musica? - Calcio News 24
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2013

Liga, chi fermerà la musica?

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C’è qualcuno in gradi di mettere in difficoltà Real e Barca? Ecco la preview del campionato spagnolo

SI PARTE – Dopo la Ligue 1 e la Bundesliga questo weekend prenderanno il via altri due campionati di punta in Europa, vale a dire la Premier League e la Liga. Per quanto riguarda la prima divisione spagnola si tratta quasi di un fatto inusuale visto che nella penisola iberica il campionato inizia più tardi rispetto alle altre nazioni europee. Si parte con in pole ovviamente Real Madrid e Barcellona, le due superpotenze non solo a livello di gioco ma anche economico, come ben saprete infatti i diritti televisivi e la maggior parte dei ricavi della Liga tocca a blaugrana e blancos, il resto – ed è davvero poco – se lo spartiscono in diciotto. Ma andiamo a vedere una panoramica del campionato che sta per iniziare.

ZONE CALDE – Sono salite nella massima serie tre squadre abbastanza importanti, una è l’Almeria, che qualche anno fa mostrava al grande pubblico lo squalo Negredo e da gennaio deve sopperire alla mancanza del super bomber Ulloa; attenzione però a Suso, in prestito dal Liverpool. Oltre ai biancorossi guidati da Rodriguez è tornato in Liga l’Elche, che però in molti in Spagna designano come una delle più indiziate verso la retrocessione. Dopo la scorsa annata ammazzagrandi (Maiorca, Saragozza e Deportivo in B), è anche vero che la concorrenza è abbastanza alta ma la squadra del sud-est iberico non sembra tra le più attrezzate per la salvezza, per Manu Del Moral e compagni sarà un’annata dura. Il Villarreal invece sembra molto più sicuro di una permanenza in prima divisione, la retrocessione di due stagioni fa è soltanto un lontano ricordo e anche le amichevoli pre-stagionali come il 2-0 alla Fiorentina hanno mostrato un bel gioco, occhio alla mediana del Sottomarino Giallo, Aquino e Trigueros sono due bei giocatori e nei gialli gioca anche Farinos! Come sempre anche a Pamplona si mettono in guardia da una possibile retrocessione: anche quest’anno a forza di uno a zero i rossi riusciranno a salvarsi? vedremo cosa riuscirà a fare la banda di Mendilibar. Pure Rayo Vallecano, Celta Vigo e Valladolid dovranno darsi da fare, la concorrenza è alta è vero, e le sorprese sono dietro l’angolo, ma rispetto alle altre potrebbero avere quel quibus in più, specialmente il Celta qualora il tiqui-toque che Luis Enrique non è riuscito a portare a Roma venisse attuato in Galizia. Per quanto riguarda il Granada, la società di Pozzo ha molti talenti in vetrina, vedi Douglas Santos, Coeff e Bravo, chissà, forse un giorno li rivedremo in bianconero calcare i campi di Serie A.

ZONA GRIGIA – Sono invece due anni che il Levante si dimostra una delle squadre sorprendenti della prima divisione spagnola, la seconda squadra di Valencia, oltre a un bilancio stranamente in attivo, riesce a mettere in mostra giocatori importanti (si pensi a Caicedo o Konè) e anche quest’anno con la saggezza di Joaquin Caparros in panchina e l’esperienza di capitan Juanfran in difesa potrebbero arrivarne delle belle, forse però l’attacco andrebbe leggermente rivisto. Perduto il regista di centrocampo Benat Etxeberria il Betis Siviglia invece dovrà confermarsi a centro classifica, le cessioni sono state molte e il solo Verdù non può valere una sessione di calciomercato, anche se i bianconeri possono vantarsi di essere la squadra nella Liga che ha l’allenatore più longevo, pepe Mel guida gli andalusi dal giugno 2010 infatti. Sembrano finiti i tempi belli anche per l’altra squadra di Siviglia che dopo i successi nazionali ed europei da un paio d’anni fatica ed è costretta a smobilitare: quest’anno c’è stato l’addio a Negredo e quello più sofferto al paladino Jesus Navas, sostituirli è quasi impossibile, ma non dimentichiamoci che il vivaio sevillano è molto florido e oltre a poter puntare su giovani come Rabello i biancorossi hanno preso Bacca, un appunta che in Spagna può veramente incantare. Cosa aspettarsi invece dall’Espanyol? E’ una di quelle squadre di mezza classifica che si salvano praticamente a dieci giornate dalla fine e che non danno particolari spunti sul calciomercato, è stata confermata la rosa dello scorso anno e la speranza è che almeno il 2013-14 non possa essere una stagione anonima. C’è invece una piccola realtà chiamata Getafe, sobborgo di Madrid, che non vuole saperne di mollare la Liga: una delle rose più giovani della prima serie spagnola e un allenatore molto intelligente come Luis Garcia Plaza potrebbero assicurare un’altra annata in prima divisione, e poi magari potrebbe sbloccarsi il 22enne Alvaro Vazquez, non si sa mai.

PAZZE IDEE – Una squadra che sorprende sempre invece è l’Athletic Bilbao, forse il team più romantico al mondo. Mai retrocesso e con soli giocatori baschi in rosa, il Bilbao – passato dalle mani di Bielsa a quelle di Valverde – ha preso Sola per non far rimpiangere Llorente e si è assicurato anche Benat, il miglior regista sul mercato. Considerata la grinta e l’orgoglio dei baschi e l’imponente difesa, considerati pure i talenti Herrera e Muniain, forse l’Athletic quest’anno potrebbe puntare tranquillamente all’Europa. Lo stesso vale pure per il Malaga, una delle squadre che ha venduto di più a causa anche della situazione finanziaria abbastanza bizzarra. Venduti Joaquin e i due fari di centrocampo Iturra e Isco gli andalusi si sono assicurati Schuster in panchina, garanzia di bel gioco. Si vende molto in Spagna, soprattutto se non si è una delle due squadre regine, il Valencia ne sa qualcosa. Anche qui sono lontani i tempi in cui con Benitez si alzavano scudetti e Coppe Uefa, adesso a Djukic (se siete tifosi del Deportivo La Coruna ve lo ricorderete senz’altro…) tocca l’ingrato compito di schierare Helder Postiga al posto del partente Soldado, una cosa che a Coverciano al supercorso di allenatore fa accapponare la pelle pure agli insegnanti. Scherzi a parte, tolto l’attacco l’ossatura dei valenciani è buona e consolidata e se dovesse restare Rami si potrebbe puntare ancora una volta alla Champions League, sfumata all’ultima giornata in favore della Real Sociedad. A San Sebastian c’è fermento per la possibile Champions, per prepararsi al preliminare col Lione però i baschi hanno ceduto sia il mister del miracolo Montanier sia il buonissimo Illarramendi e l’impressione è che Josè Angel e Seferovic non bastino per ripetere la straordinaria stagione 2012-13. Infine l’Atletico Madrid come sempre si candida a vincere il campionato a diciotto squadre che si gioca tra le non-Real-o-Barcellona, ceduto a peso d’oro Falcao è arrivato l’ottimo David Villa e la stellina Baptistao, più Demichelis a puntellare la difesa; in più è rimasto Simeone, un fenomeno della panchina, ve ne accorgerete col tempo.

SFIDA A DUE – Come ogni Liga che si rispetti però la lotta sarà a due tra Real Madrid e Barcellona, ve lo diciamo proprio per dovere di cronaca. Partiamo dai campioni di Spagna, che si sono assicurati il colpaccio Neymar dopo averlo inseguito a lungo. Gli interrogativi adesso sono molti però per i blaugrana: riuscirà il Justin Bieber del calcio a reggere in Europa o segnerà anche lui una cinquantina di gol? El Tata Martino sarà l’uomo giusto per guidare una squadra di prime donne? La difesa va bene così o rinnovata? Perché Valdes ancora non gioca in Serie D? Un giorno forse Voyager dedicherà una puntata a questi temi scottanti. Messi-Neymar-Sanchez (o Pedro) sulla carta è un trio formidabile ma bisognerà vederli tutti e tre assieme, il rischio è di avere troppi galli nel pollaio. Se si toccano certi modi di dire però è logico poi fare riferimento al Real Madrid, se dovesse davvero arrivare Bale sarà un problema (o un beneficio, a seconda dei punti di vista) riuscire a farlo convivere con Ozil, Di Maria e Ronaldo. Non dimentichiamoci che c’è anche Kakà, uno che qualche stagione fa vinse una Champions quasi da solo. L’arrivo di Ancelotti però è garanzia di bel calcio, la stabilità che potrebbe dare l’emiliano alle merengues infatti mette un gradino avanti il Real nella corsa al titolo e seriamente lo indica come una delle favorite pure in Champions, soprattutto se la difesa venisse leggermente ringiovanita, vedi Pepe. Insomma, si scaldano i motori, preparatevi a vedere punte che segnano caterve di gol e squadre più lunghe delle file in autostrada, contropiede al quarantunesimo secondo e difensori baschi che picchiano pure le falene. E’ la Liga baby, non possiamo farne a meno.