2012
Paris Saint Germain, Verratti: “Cambio casa per il Pescara, che intesa con Ibra”
PARIS SAINT GERMAIN VERRATTI – Ha lasciato in estate il Pescara, ma il legame con il club abruzzese è rimasto. Marco Verratti, che sta incantando la platea parigina, a Repubblica ha raccontato: «Avevo montato l’ antenna sul terrazzo per vedere le partite del Pescara, ma me l’ hanno fatta togliere. Piuttosto che farne a meno, cambio casa. Una settimana al massimo e trasloco.Il Pescara non l’ ho dimenticato , appena ho due giorni liberi torno a casa. Sognavo di debuttare in A con la squadra della mia terra, a cui devo tutto…».
Poi la scelta di passare al Paris Saint Germain, di spostarsi all’estero. Per via dei soldi? «Credetemi, quelli sono l’ ultima cosa. Non è stata una scelta economica, ho pensato al PSG come alla svolta. È uno dei club più importanti oggi in Europa, possiamo vincere tutto. La Champions è una vetrina importante per me».
A Parigi ha ritrovato un calciatore che in Italia ha fatto la fortuna d Juventus, Inter e Milan, Zlatan Ibrahimovic: «Ibra ha un grande cuore. A qualcuno starà antipatico, può sembrare scontroso, ma vi assicuro che è stato disponibile e generoso con me. Mi ha aiutato a inserirmi, in campo e fuori. Ci troviamo molto bene».
Sul rapporto con Ancelotti e l’esordio in Champions League: «Mi ha visto emozionato, in effetti avevo la pelle d’ oca, e ha provato a tranquillizzarmi: pensa a fare quello che sai. In fondo devo solo giocare a calcio, ed è quello che ho sempre fatto. La cosa che so fare meglio nella vita».
Poteva finire al Milan, ai tempi della Primavera del Pescara, ma il centrocampista rimase in Abruzzo: «Non mi sentivo pronto, non volevo allontanarmi da casa, dissi di no».
E sulla Nazionale e il titolo di nuovo-Pirlo, conclude: «Per l’Italia giocherei dappertutto, anche interno o mezzapunta. Ma siamo onesti: in questa Nazionale a centrocampo ci sono Pirlo, De Rossi, Marchisio, Nocerino, gente che ha molta più esperienza di me e ha dimostrato già tanto. Sto lì, aspetto il mio momento e intanto imparo. Pirlo? Sicuramente abbiamo le stesse caratteristiche, ma io sono convinto che con Pirlo posso giocare e, confesso, mi piacerebbe anche molto. Non so se Prandelli vorrà impiegarci insieme qualche volta. Per me essere un’ alternativa ad Andrea non è una limitazione ma un onore, lo includo fra i tre centrocampisti più forti del mondo in quel ruolo. Ripeto: finché il ct mi chiama, darò il cento per cento. Vestire la maglia azzurra resta un privilegio».