Elmo sulla testa e scudo al braccio, parte il ridimensionamento - Calcio News 24
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2012

Elmo sulla testa e scudo al braccio, parte il ridimensionamento

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platini boniek

Estate del 1982. Sono settimane frenetiche, quelle del post-sbornia per il trionfo di Enzo Bearzot e i suoi ragazzi nel Mundial di Spagna. E c’è anche tanta voglia di veder ripartire il campionato, ormai prossimo a essere considerato come il più bello del mondo, in quanto presenta ai nastri di partenza alcuni tra i più forti giocatori del mondo, italiani e non. La Juve con i protagonisti della cavalcata trionfale in maglia azzurra più i ‘forestieri’ Platini e Boniek; la Roma con il divino Falcao e gli italianissimi Pruzzo e Conti; l’Inter con il bomber Altobelli, il fantasioso Beccalossi e il talentuoso Hansi Muller, e tanti altri protagonisti, che avrebbero fatto da apripista per altri veri e propri fenomeni, come Zico e Rummenigge.

Sono passati trent’anni da quella fantastica estate, e tutto è notevolmente cambiato, nei ritmi di gioco e nell’intero sistema del gioco del calcio, ma soprattutto nel valore assunto dal nostro campionato, sia sul fronte interno che sul modo in cui la Serie A viene vista al di là delle Alpi. Il nostro campionato è ben lontano dall’essere il più bello del mondo, i giocatori stranieri ci pensano due volte (oppure non ci pensano affatto) prima di accettare un’offerta da un club italiano, e sono anzi i giocatori più importanti delle nostre squadre a fuggire verso l’estero, alla ricerca di ingaggi più alti e di club dalle ambizioni decisamente più alte.

E non basta la storia, soprattutto quella recente, di alcune delle compagini italiane, che negli Anni ’90 e all’inizio del terzo millennio sono tornate dai campi d’Europa e del mondo con allori prestigiosi. Il Milan di Berlusconi sembra aver perso tutto il suo appeal, anche a causa dello svuotamento delle casse societarie e del ridimensionamento che ne è conseguito nella scelta dei calciatori: l’Inter post-Triplete ha visto un cumulo di errori sotto l’aspetto delle scelte sul mercato, sia in entrata che in uscita; la Juventus si è appena tirata fuori dalle sabbie mobili della mediocrità, principale conseguenza del caso-Calciopoli, ma tutte le mosse fatte sul mercato (Vidal a parte) rientrano nei confini italici.

Nel frattempo, gli sceicchi provano ad accrescere la concorrenza in ambito continentale, mentre altri club meno ricchi ma dal grande fascino continuano a spopolare con grandi acquisti, potendo permettersi di far coprire dalle banche locali le voragini sui propri bilanci.
Dunque tutto è cambiato, il campionato più bello del mondo ha subito un netto ridimensionamento dal Moody’s del calcio europeo e lo spread sale all’impazzata. Tocca a chi è rimasto, campioni o presunti tali, rimboccarsi le maniche per riportare la Serie A ai livelli abituali, quelli toccati per la prima volta in quella magica estate del 1982…