2012
Italia duttile ma giù di condizione: il pari in Bulgaria ci sta. Le prestazioni dei singoli
L’Italia dell’era Prandelli riparte da un prezioso pareggio in terra bulgara: la spedizione della nazionale azzurra verso Brasile 2014 nasce con una gara abbastanza complessa e sofferta sotto il piano della condizione fisica ma terminata con un buon 2-2. Alla rete di Manolev siglata alla mezzora della prima frazione ha risposto la doppietta ravvicinata di Osvaldo, salvo poi subire il gol del pareggio finale da Miranov. Un risultato da cogliere in chiave positiva, vediamo il perché.
BULGARIA AVANTI FISICAMENTE – E’ stato chiaro sin dalle prime battute della sfida come i bulgari risultassero più avanti nella preparazione fisica: è mancato il ritmo agli azzurri e gli avversari sono stati abili ad aggredire sia la mediana italiana che le fasce, in evidente difficoltà in fase di contenimento. Dopo la rete del vantaggio di Manolev l’Italia ha fatto valere il maggiore tasso tecnico a disposizione di Cesare Prandelli ed in tre minuti ha ribaltato il risultato con la doppietta di uno scatenato Osvaldo in periodo di grazia: la sensazione forte è che l’Italia, nonostante il deficit di condizione, avrebbe potuto tranquillamente portare a casa il risultato di fronte ad una nazionale meno arrembante di una Bulgaria comunque ottima sotto il profilo agonistico.
RIPRESA: PRANDELLI CAMBIA IL VOLTO ALLA NAZIONALE – Lo ha detto dal primo giorno in cui si è insediato al timone del gruppo azzurro ed è restato fedele alla sua idea: un’Italia camaleontica sotto il profilo tattico che sia in grado di cambiare efficacemente anche in corso d’opera. Il tecnico di Orzinuovi – sul risultato di 1-2 – ha scelto di rischiare passando dal 3-5-2 al 4-3-1-2 sostituendo Giaccherini con Diamanti. I seguenti cambi di “aggiustamento” per inserire profili più adatti al nuovo modulo hanno poi – complice la sfortunata circostanza dell’infortunio di De Rossi – costretto la squadra a terminare la partita in inferiorità numerica e quindi rinunciare definitivamente all’obiettivo vittoria. Dopo il cambio di modulo è arrivato il pareggio della Bulgaria ma nulla inficia la scelta di Prandelli, finalizzata a chiudere la gara e correggere l’assetto di corsie laterali sempre più in sofferenza.
LE PRESTAZIONI DEI SINGOLI – Osvaldo il migliore degli azzurri per distacco: non solo i gol, ma una prestazione maiuscola perché il centravanti della Roma è abile ad eludere le marcature avversarie, procurarsi lo spazio per farsi servire dalla squadra e dare sia palleggio che profondità alla manovra. Quella profondità d’azione che Mattia Destro – nei venti minuti giocati – ha saputo garantire più di un Giovinco in serata spenta. Centrocampo a tratti: il miglior reparto a disposizione di Prandelli per qualità e quantità ha faticato di fronte all’agonismo dei bulgari ma è stato intelligente nel mantenere basso il ritmo in frangenti di partita in cui si è sofferto non poco. In retroguardia ottima la prestazione di Ogbonna per personalità e vigore fisico nonostante il calo nella ripresa, la linea difensiva ha salvato il salvabile pur non risultando in una delle sue migliori serate; Buffon con un’incertezza sul gol del vantaggio avversario ma decisivo in due occasioni.