2012
Palermo, Perinetti: “Presto lotteremo con le grandi”
CALCIOMERCATO PALERMO PERINETTI – Intervistato dal Corriere dello Sport, il direttore generale del Palermo, Giorgio Perinetti, ha spaziato tra calciomercato, obiettivi stagionali e nuovo campionato alle porte.
Perinetti, è impegnatissimo per gli ultimi giorni di mercato?
«Un mercato difficilissimo. Siamo implosi, ci sono giocatori che regalano e altri che costanoi tanto, senza mezze misure. Il mercato si è estremizzato, bisogna fare i salti mortali».
Lei dalla sua ha l’esperienza
«Ho cominciato a fare il professionista dal 1974, mentre da 30 anni faccio il direttore sportivo. Questa di Palermo è una tappa importante del mio percorso. Ritrovo la città e la società alle quali mi sento più legato, per tanti motivi. Da quello sportivo a quello familiare. E questo rappresenta una grande responsabilità in più. Dovrò sfatare il Nemo profeta in patria, nelle due precedenti esperienze è andata bene, speriamo…».
Legato al Palermo e cresciuto nella Roma
«La Roma è come la mamma, non si dimentica mai. Mi ha fatto cominciare, mi ha dato le prime chance. Ho un rapporto quasi filiale. Palermo è invece la scelta della vita, un matrimonio. Napoli è stata un’altra tappa importante della mia carriera».
E domenica lo ritrova da avversario
«Il Napoli è una squadra che è maturata tanto. Può lottare per il vertice, si è
stabilizzato, pur avendo perso Lavezzi sarà protagonista. Oggi il calcio italiano non riesce a competere con le grandi potenze calcistiche straniere e perde individualità importanti. Nonostante questo il Napoli si è consolidato, ha migliorato l’organico, ha continuità, con un guida tecnica sicura. Non sarà facile assimilare partenze come quelle di Lavezzi e Gargano, ma ha una base costruita con il lavoro di anni e ha inserito giocatori importanti».
Nel calcio italiano in crisi gli stadi si svuotano, ma Palermo e Napoli hanno numeri in controtendenza
«Il calcio è una grande passione popolare, bisogna aver rispetto dei tifosi e di questa passione, il pubblico fa da traino per un progetto ambizioso. Sono dispiaciuto per un po’ di scetticismo che c’è a Palermo. Siamo stati costretti a cedere Silvestre e Balzaretti, soluzioni inevitabili in questo momento. Si può comprendere la delusione dei tifosi, ma anche loro possono comprendere. Vogliamo riportare entusiasmo con una squadra che ama la maglia che suda, che lotta, che si fa amare per il suo spirito».
In un campionato che ha perso qualche grande campione la differenza la faranno gli allenatori?
«I nostri sono i migliori al mondo in assoluto, a livello tattico sono al top, magari non esprimendo sempre un calcio spettacolare. Ma un calciatore che viene in Italia migliora sempre. L’organizzazione di gioco può supplire alle partenze di qualche individualità. Con Silvestre e Balzaretti il Palermo in due anni ha preso 125 gol. Oggi può migliorare da questo punto di vista».
Sannino è l’allenatore giusto per questa operazione rilancio?
«Doveva arrivare a Palermo un anno fa, Zamparini lo aveva già scelto, poi gli consigliai di fargli fare prima un’esperienza in A e a Siena ha fatto benissimo. E’ un grande appassionato, un uomo genuino, un uomo vero».
Lei come sempre ha puntato sui giovani. Ce n’è uno sul quale scommetterebbe?
«Mi auguro di poter scommettere su più di qualcuno. La mia peculiarità è puntare su qualche sconosciuto. Vedere Destro in Nazionale e Brkic giocare in Champions mi riempie di soddisfazione. A Palermo però è importante rivalutare un gruppo che viene da una stagione sfortunata. Ilicic e Hernandez possono dare molto di più».
Quali sono gli obiettivi del Palermo?
«Per noi è difficile fissare un obiettivo preciso e in mancanza di un obiettivo una squadra può perdere stimoli. Noi dobbiamo crescere. In tre anni, se possibile meno, vogliamo presentarci come squadra e società a ridosso delle grandi».
Che campionato sarà?
«La Juve è un gradino davanti a tutti, bisognerà vedere come sapranno gestere la Champions. Dietro tra Milan, Inter e Napoli la lotta sarà dura. Non dimenticando neppure la Roma di Zeman. Il boemo è il valore aggiunto, il suo gioco è sempre attuale nonostante da 30 anni sia sempre lo stesso. Quest’anno ha anche giocatori».