2012
Calcioscommesse: presto novità su Gianello
Continuano ad emergere nuovi fronti in merito al caso “Last Bet” legato al fenomeno criminale del calcioscommesse. Dopo i 19 arresti di lunedì, anche le altre Procure coinvolte stanno portando aventi la seconda fase delle rispettive indagini, ed a Napoli i tifosi azzurri ancora tremano per ciò che potrebbe emergere ed i potenziali risvolti disciplinari, come afferma “Il Mattino”.
In particolare, è la posizione eventuale l’ex terzo portiere degli azzurri, Matteo Gianello, a poter determinare il futuro dei partenopei. Come si legge sul portale online del medesimo quotidiano, il guardiano dei pali è infatti “al centro di una vicenda investigativa che potrebbe chiudersi a breve. (…) È il 15 giugno dello scorso anno, quando la riserva azzurra viene ascoltata su alcune conversazioni con i fratelli Federico e Michele Cossato (ex compagni di squadra del Chievo) e Silvio Giusti. Difeso dal penalista Vincenzo Maria Siniscalchi, Gianello viene interrogato su Sampdoria-Napoli (16 maggio del 2010, 1-0), ma anche su alcuni spunti investigativi legati a Lecce-Napoli (8/5/2011, finita 2-1) e Napoli-Inter (15/5/2011, 1-1), finita con un pari destinato a spalancare le porte delle due squadre per l’accesso alla Champions dello scorso anno”.
Siamo quindi arrivati al momento delle verità, con il procuratore aggiunto Gianni Melillo, rappresentato dai pm Antonello Ardituro, Danilo De Simone, Vincenzo Ranieri, che dovranno determinare se “un presunto tentativo (rimasto solo abbozzato) da parte di Gianello di convincere alcuni compagni di reparto ad agevolare la sconfitta del Napoli contro la Sampdoria, nell’ultima del campionato 2009-2010” può definitivamente aprire un caso. Tuttavia, ascoltati “dai pm napoletani come persone informate dei fatti, i due difensori negano su tutta la linea: non hanno mai ricevuto richieste di combine in cambio di soldi, né sono a conoscenza di tentativi di condizionamento dei match azzurri”.
C’è da capire dunque quali conseguenze potrebbe avere tutto questo dal punto di vista della giustizia sportiva, dove andrà valutata l’eventuale responsabilità oggettiva da parte del club azzurro per via del presunto coinvolgimento di un suo ex tesserato e l’eventuale obbligo da parte dei calciatori di dover denunciare il possibile tentativo di combine. Il tutto passerà presto dalla scrivania del Pm della Procura federale, Stefano Palazzi.