2012
Miccoli a Marassi e il Lecce chiamato al miracolo: deja vu
Deja vu. Lotta salvezza, primi giorni di Maggio. Se la gioca il Lecce che deve sperare in Miccoli, che a sua volta gioca a Marassi. Non c’erano ancora le ombre del calcio-scommesse sulla classifica, ma come oggi faceva caldo e ancora più calda era la lotta salvezza. Incandescente come sempre. Eccoci qui, un anno dopo, con il Genoa che, come la Samp l’anno scorso, arriva da un periodo nero ed è la grande delusione del campionato. Sembrava una squadra costruita per lottare per la zona Europa League e invece piano piano, allenatore dopo allenatore, s’è ritrovata immischiata nei bassifondi di una classifica difficilmente pronosticabile all’inizio. Adesso quel che fatto è fatto e il comandamento è: “si salvi chi può”. E il Genoa può. Ha la tranquillità e la sicurezza di non dover guardare ad altri campi. Se pareggia o vince è salva. E l’anno prossimo sarà una nuova alba, possibilmente di un giorno più glorioso, si augurano i rossoblù. Il Lecce invece viene da alcuni risultati non buoni, escluso il pareggio a Torino con la Juve campione d’Italia. Risultati che hanno smorzato e disilluso quei tifosi giallorossi che pensavano alla grande rimonta. Quell’impresa che sembrava portare a una salvezza considerata impossibile fino a qualche settimana fa. Prima che Cosmi cambiasse tutto, cambiasse soprattutto la sua squadra. Prima che gli desse un’anima, una forza, un carattere e un’identità. Caratteristiche che si sono andate via via perdendo quando l’acido lattico s’è fatto sentire nei muscoli di Giacomazzi e co. Allora la situazione s’è complicata, tanto che lo stesso tecnico dei salentini dopo la partita persa con la Fiorentina qualche giorno fa parlava già di retrocessione. Ma la condanna matematica tarda ad arrivare e allora i denti sono ancora ben stretti, e le speranze sono ancora vive. Bisognerà vedere invece quanto sarà viva la squadra giallorossa, costretta adesso a un ultimo sforzo. E potrebbe non bastare, dovrà anche sperare che il Palermo vinca a Genova. Questa volta in un Marassi vuoto per decisione del giudice sportivo per i rosanero non sarà solo una scampagnata di fine anno come se ne vedono tante nel calcio nostrano in questo periodo. Sarà partita vera. Innanzitutto per Miccoli, che ancora ricorda quel gol fatto alla Samp in quello stadio esattamente un anno fa. Quel gol che condannò alla serie B l’altra squadra di Genova e permise al Lecce di salvarsi. Al suo Lecce, alla sua città, alla squadra che tifa fin da bambino. Quella squadra con la quale non ha mai potuto giocare. Ma Domenica per lui sarà un po’ come indossare quella maglia. Sarà come onorarla. Mentre a Lecce tutti sperano nel miracolo. Ma le preghiere non sono per Sant’Oronzo (santo patrono). E se, come apparso su alcuni cartelloni in città, fosse il turno di San Fabrizio da Lecce? I tifosi del Genoa, visto anche il precedente, facciano gli scongiuri.