2012
Cagliari, Cellino: “Lo scudetto non è affar mio”
In un’intervista rilasciata per il quotidiano Il Giornale, Massimo Cellino torna a manifestare il proprio disappunto. Il patron del Cagliari, alla vigilia della sfida contro la Juventus, ha anche parlato del duello scudetto tra i bianconeri e il Milan: “Sono molto contrariato perchè la Lega neanche ci ha consultati per il posticipo. Ci considera semplici sparring partner, interessano solo le grandi squadre, come se fossimo un inciampo. Il Cagliari si è già salvato? È il principio, le pari opportunità e attenzione. Io sono cocciuto. Sono tifoso di una sola, ho un’unica moglie. Onoro il Cagliari, emblema della mia città, non ho altre simpatie. La lotta al titolo mi lascia indifferente? Provo soltanto spirito di rivalsa per la mortificazione subita in settimana, per questo posticipo senza preavviso. Non mi interessa che lo scudetto vada ad Allegri o a Matri, che lanciammo noi. Allegri ci portò al nono posto? Adesso però non è più il mio allenatore, resta l’amarezza per l’umiliazione subita. Noi cosa contiamo? Io soffro tutto l’anno per il Cagliari. Con lui il Cagliari si salvò in notevole anticipo? Nelle ultime 15 partite, però conquistammo 5 e 8 punti, con lui; la scorsa stagione 4 in 10. Quest’anno siamo a 42 punti, chissà come chiuderemo, certo la permanenza per noi vale sempre lo scudetto. Però fatemi sapere se adesso dobbiamo essere comparse, controfigure di noi stessi. Chiedo un calcio equo e rispettoso, ad esempio che Lecce e Genoa giochino in contemporanea. Ah, dimenticavo, la lotta per la salvezza non interessa a nessuno. Se sarà scudetto bianconero? Non me ne frega. Vorrei che il titolo andasse al Lecce o all’Udinese, hanno offerto il miglior calcio del 2012. Fermare la Juventus? Ci riuscimmo a metà gennaio, 1-1 allo Juventus Stadium, nonostante due rigori negati. Avevamo giocato bene, preso un solo punto, senza protestare: se al primo pseudoerrore la grande società terrorizza questi poveri ragazzi che arbitrano, come fanno a dirigere con la testa libera.”