2015
Genoa, Preziosi: «Che errore con Messi!»
Il numero uno rossoblu si racconta a 360° anche fuori dal calcio
Intervista speciale al presidente del Genoa Enrico Preziosi che ha pescato undici carte dal mazzo (ad ognuna corrisponde un argomento extra-calcio) con la possibilità di cambiarne solo tre, come per le sostituzioni, ed ha risposto quindi senza esclusioni di colpi ad ognuna di esse. Gli argomenti pescati dal numero uno rossoblu sono stati i più disparati: amici, cibo, vizi, gioventù, scuola, politica, ma anche altri sport, stress e… sesso. Abbiamo provato a fare un sunto delle risposte più significative del “Preziosi-pensiero”: dagli scandali che hanno coinvolto il suo Genoa, fino a quando il numero uno rossoblu, allora presidente del Como, era ad un passo dal prendere, così racconta, un giovanissimo talento argentino: tale Lionel Messi…
GENOA: PREZIOSI A 360 GRADI – «Ogni tanto vado su Youtube e mi riguardo il video “Preziosi io non mollo”. Quella sera sul palco davanti ai tifosi del Genoa che festeggiavano la Serie A, l’incubo della retrocessione per combine che si materializzava e io che sapevo già che avrei tenuto duro – racconta Preziosi, che spiega come nel calcio quasi nulla sia mai perdonato. Parlando della sua giovinezza, invece… – . Se l’adolescenza è sinonimo di spensieratezza, io sono un’eccezione. La mia non lo è stata. Mamma mi avrebbe voluto impiegato di banca, io a 15 anni andai a fare il ragazzo di fatica sull’autostrada Salerno – Reggio Calabria, montavo guard-rail: guadagnai 38mila lire, le misi in tasca e partii per il nord». Da lì poi il successo ed il resto della storia che già conosciamo, con l’ingresso nel mondo dei giocattoli, racconta Preziosi a La Gazzetta dello Sport.
PREZIOSI E MESSI – Su Messi, prima che fosse il fenomeno di Barcellona: «Se potessi tornare indietro, forse sarei il presidente capace di regalare Messi al calcio italiano. Ero al Como, ce l’avevano segnalato che aveva 14 anni: ci sarebbe costato 50mila dollari, ma a quei tempi i giocatori si guardavano dai vent’anni in su. E poi, soprattutto, era piccolino, aveva ancora i suoi problemi di crescita: l’errore, ma l’abbiamo fatto in tanti, tranne il Barcellona, fu misurarlo e nel calcio non si dovrebbe fare mai, conta solo quello che sai fare in campo, non i centimetri o i chili». Parlando di politica, Preziosi non lesina qualche critica all’amico Silvio Berlusconi: «Ha commesso degli errori ha subito troppi tradimenti». E la fatidica “prima volta” a 13 anni? «Sapevo di fallire e infatti fallii totalmente».