Pepe: «Chievo, club giusto per ripartire»

E saluta la Juventus: «Mi ha insegnato il valore del gruppo»

«Poteva venire qui anni fa, ai tempi della Serie B, ma ora i tempi sono maturi. Mi auguro che possa restare qui a lungo», con queste parole Luca Campedelli ha accolto Simone Pepe nella conferenza stampa di presentazione. Dopo il patron del Chievo Verona ha preso la parola il centrocampista: «La Juventus mi ha insegnato che viene il gruppo prima di tutto e che un giocatore non fa una squadra, a meno che non ti chiami Messi o Ronaldo. Questo vale anche per me. Non vedo l’ora di cominciare, sento che questo è il club giusto per ripartire. Ho vissuto due anni di inferno, ma mi alleno ormai da un anno e due mesi senza aver avuto problemi fisici. Quando non giochi o non fai bene la gente ti dimentica velocemente, com’è anche giusto che sia, visto che ci sono tanti giovani che spingono, ma io ho voglia di rimettermi in gioco».

IL RETROSCENA – Pepe ha poi rivelato di esser stato vicino all’Udinese: «Avevo parlato con loro, dove ho giocato tre anni e mezzo e sono stato benissimo. La dirigenza, però, mi ha detto che ne avremmo potuto riparlare solo se fossero riusciti a cedere prima qualche giocatore e non è andata così. Sapevo dei contatti tra il Chievo e il mio agente e mi sono convinto. Ho trovato una società seria, una grande famiglia, un gruppo fantastico. Questa società è ormai una certezza in Serie A. Ed è proprio quello di cui ho bisogno. Ti puoi chiamare Juventus, Chievo o Real Madrid, ma nessuno la domenica va in campo per perdere».