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2015

Panchine italiane all’estero – Carlo Ancelotti

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Chelsea, Psg e Real Madrid, i sei anni consecutivi all’estero del tecnico emiliano

CARLO ANCELOTTI CHELSEA PARIS SAINT-GERMAIN REAL MADRID14 titoli da giocatore, 17 da allenatore. E’ Carlo Ancelotti. Centrocampista, inizia la carriera professionistica nel Parma, anno 1976. Tre anni più tardi, lo ingaggia la Roma di Dino Viola e Nils Liedholm; resta in giallorosso otto anni, durante i quali vince 4 Coppe Italia e uno Scudetto, arrivando ad esordire in Nazionale (1981). Nel 1987, Ancelotti passa al Milan del neo-tecnico Arrigo Sacchi; in rossonero, in 5 anni, vince 2 Scudetti, una Supercoppa Italiana, 2 Coppe Campioni, una Supercoppa Europea e una Coppa Intercontinentale. Nel 1992, dopo l’addio al calcio giocato, l’allenatore di Reggiolo inizia la sua esperienza in panchina come vice di Arrigo Sacchi nell’Italia. Con Sacchi vive la finale persa contro il Brasile ai Mondiali statunitensi del 1994. Nel 1995, Ancelotti passa sulla panchina della Reggiana in Serie B, guidando i granata alla promozione nella massima serie. Poi arriva l’incarico al Parma, panchina che lo “consacra”. Alla prima stagione, Ancelotti guida i gialloblù ad uno storico secondo posto con qualificazione ai preliminari di Champions League; l’anno successivo è comunque buono e il Parma si piazza quinto conquistando l’accesso alla Coppa Uefa. Nel febbraio del 1999, sostituisce Marcello Lippi sulla panchina della Juventus; quinto in Campionato,in estate vince la Coppa Intertoto. Seguono poi due anni e due secondi posti di fila (dietro i due Scudetti prima di Lazio e poi di Roma), fino alla conclusione dell’avventura in bianconero, percorsa da rapporti difficili con la società e i tifosi. Nel novembre 2001, Ancelotti torna al “suo” Milan, sostituendo inpanchina Fatih Terim. Nella seconda stagione in rossonero conquista la sua prima Champions League da allenatore, proprio contro la Juventus, in quel di Manchester; poco dopo, arriva anche la Coppa Italia contro la Roma e, successivamente, la Supercoppa Europea ai danni del Porto di José Mourinho. L’anno successivo, Ancelotti vince il suo primo Scudetto in panchina. Seguono poi altri successi negli anni sulla panchina del Milan: la Champions League del 2007 contro il Liverpool ad Atene (in cui i rossoneri vendicano la sconfitta di due anni prima a Istanbul), la successiva Supercoppa Europea sul Siviglia e il Mondiale per Club sul Boca Juniors (altra “vendetta” dopo la sconfitta del 2003). Le ultime due stagioni in rossonero portano un quinto e un terzo posto in Campionato, prima dell’annunciata rescissione consensuale del contratto con un anno di anticipo.

CHELSEANell’estate 2009, Ancelotti prende posto sulla panchina del Chelsea. Contratto triennale, il tecnico di Reggiolo si presenta così, continuando anche il duello verbale a distanza con Mourinho, iniziato l’anno prima a Milano: «Sono il quinto allenatore in cinque anni? Non è una cosa che mi preoccupa, anzi, io sono felice di essere qui, di cominciare una nuova esperienza, mi piace il mio lavoro. Ho trovato una eccellente organizzazione, un ottimo staff. C’è tutto per essere contenti. I don’t know Special One. Non mi piacciono i paragoni con gli altri allenatori. Rispetto tutti i miei colleghi, ma io ho il mio modo di lavorare». La stagione inizia poi nel migliore dei modi, con la vittoria della Community Shield sul Manchester United. Poi, in Premier League, sei vittorie consecutive all’inizio e una stagione che, seppur attaccata dalla stampa, vede il Chelsea sempre in vetta. In Champions, obiettivo dichiarato di Ancelotti, i “blues” vengono eliminati dall’Inter di Mourinho agli Ottavi di finale, sconfitta mal digerita dal tecnico italiano. Ancelotti non avrà poi di che lamentarsi, vincendo la Premier League al primo anno in Inghilterra e diventando il primo allenatore italiano a vincere il Campionato inglese. Non solo, perchè sei giorni dopo il trionfo in Premier League, il Chelsea di Ancelotti vince anche l’FA Cup sul Portsmouth, realizzando per la prima volta nella storia il “double”. La seconda stagione di “King Carlo” sulla panchina dei “blues” si apre con la sconfitta in Community Shield ad opera del Manchester United; gli stessi “red devils” elimineranno il Chelsea ai quarti di Champions e vinceranno la Premier League con un ampio vantaggio sulla squadra di Ancelotti e il Manchester City. Già nell’aria, l’avventura dell’allenatore di Reggiolo a Londra giunge al capolinea; le diverse aspettative di inizio stagione portano al suo esonero nel maggio 2011. «La proprieta’ ed il consiglio ringraziano Carlo per il suo contributo ed i successi raggiunti fin da quando, nel luglio 2009, e’ diventato il nostro manager, che comprendono il Double per la prima volta nella del club. Tuttavia, le performances in questa stagione non sono state all’altezza delle aspettative ed il club pensa che sia il momento giusto di fare dei cambiamenti, prima che cominci la preparazione alla prossima stagione. Carlo comunque sara’ sempre il benvenuto a Stamford Bridge, dove lo riceveremo con il rispetto che merita per cio’ che ha fatto per noi» il comunicato del club di Roman Abramovich. Ancelotti chiude ad un ritorno in Italia e, per sei mesi, resta senza panchina.

PARIS SAINT-GERMAIN – Nel dicembre 2011, Ancelotti è chiamato, in sostituzione di Antoine Kombouaré, sulla panchina del Paris SaintGermain del presidente Nasser Al-Khelaïfi. Il direttore sportivo è da pochi mesi Leonardo e qui, Ancelotti trova anche il portiere italiano Antonio Sirigu e conoscenze della Serie A come Sissoko, Menez Pastore e Thiago Motta. La stagione si trascina negativamente nonostante il buon insediamento del tecnico (il primo a vincere le prime 5 partite alla guida del club parigino); a marzo c’è l’eliminazione in Coppa di Francia ad opera del Lione- A fine campionato, il Montpellier soffierà il titolo al Paris. La seconda stagione a Parigi, la squadra è rafforzata con i colpi Verratti, Lavezzi, Thiago Silva e Ibrahimovic. Eliminato in Champions dal Barcellona, il Paris va fuori anche in Coppa di Francia e Coppa di Lega; ma a fine stagione, dopo 19 anni, arriva la vittoria della Ligue 1. Dopo un anno e mezzo tormentato e poca fiducia da parte dell’ambiente, Ancelotti decide poi di lasciare il club parigino.

REAL MADRID – Passa pochissimo tempo e il tecnico di Reggiolo trova la terza panchina consecutiva all’estero, ed è quella del Real Madrid. Ancelotti arriva sulla panchina delle “merengues” dopo il biennio guidato da José Mourinho. Il suo vice è Zinedine Zidane e, nel primo anno a Madrid, Ancelotti vince la Coppa del Re contro il Barcellona e la Champions League, la storica “decima” conquistata ai supplementari nel derby contro l’Atletico. Questa è la sua terza Champions da allenatore, record che detiene insieme all’inglese Bob Paisley. In Campionato, invece, il Real non va oltre il terzo posto. “Carlo Magno”, così come lo chiamano i tifosi spagnoli, apre la stagione successiva conla sconfitta in Supercoppa di Spagna, vinta da un Atletico Madrid col dente avvelenato. Poi, però, il Real Madrid vince la Supercoppa Europea contro il Siviglia (per Ancelotti è record di tre vittorie da allenatore a pari merito con Guardiola) e, a dicembre, il Mondiale per club contro il San Lorenzo, prima volta del Real nella storia. Le “merengues” restano in corsa per la vittoria della Liga per tutto l’arco della stagione, ma finiranno secondi dietro il Barcellona; in mezzo, la sconfitta in Coppa del Re ad opera dell’Ateltico Madrid e l’eliminazione in Champions League in semifinale contro la Juventus. Poi, l’amaro esonero deciso dal presidente Florentino Perez. «Porterò con me i ricordi di due anni fantastici con il Real Madrid. Grazie a questa società, a questi tifosi e ai miei giocatori Hala Madrid» il saluto di Ancelotti. Adesso, dopo il “no” al Milan, il tecnico di Reggiolo ha optato per un anno di riposo. Ma colui che “preferisce la Coppa” tornerà.