2015
Fenomeno Gerson, la stella mancina nella patria dei destri
Forse non lo sa ma è luomo del momento: lastro brasiliano Gerson conteso da Roma e Barcellona
I sinistri divini, si può pacificamente affermare, nascono qualche chilometro a sud del Brasile: poco male quei due numeri dieci argentini che iniziano per M. La storia dei fenomeni brasiliani è invece prettamente storia di destri: Garrincha, Didi, Pelé, Zico, Romario, Bebeto, Ronaldo, Ronaldinho, Kakà, Neymar in ordine temporale. Rivaldo la discontinuità, onestamente non ce la sentiamo di inserire Adriano nel gotha dei migliori brasiliani di sempre.
CRAC GERSON? – Per certi aspetti è l’uomo del momento: in pochi lo conoscono realmente ma è al centro di una serrata sfida di mercato tra Roma e Barcellona, vissuta all’insegna di offerte al rialzo senza esclusione di colpi pur di garantirsi le future prestazioni dell’astro nascente. Ben 25 milioni di euro, tra base fissa e variabile, l’importo al quale dovrebbe arrivare Walter Sabatini per intimorire effettivamente il club blaugrana, forte di un particolare accordo con il Fluminense – che ha concesso a Bartomeu e dirigenti il diritto di pareggiare eventuali offerte provenienti da altre società per i propri talenti per prelevarne il cartellino – che lo metterebbe al riparo da sorprese indesiderate. Il resto lo fa la volontà del calciatore che, fino a prova contraria (non impossibile), preferirebbe approdare al Barcellona e ripercorrere le ancora fresche orme di Neymar.
CHI E’ GERSON SANTOS DA SILVA – Classe 1997, sì avete compreso bene, trequartista/esterno offensivo del Fluminense, sinistro che più non si può: non ne sarà felice il mito Pelé, che ha sempre rimproverato a Diego Armando Maradona e Leo Messi di sapersi districare con un solo piede. Gerson fa tutto col mancino: cerca la palla dai centrocampisti, è rapido nel girarsi e puntare la porta e non si spaventa affatto contro avversari di maggiore età (praticamente tutti) e più strutturati. Peraltro a lui, nonostante appena diciottenne, il fisico non manca: slanciato e già bravo a piazzare il corpo avanti alla palla per difenderla, può proteggere un talento che appare cristallino. Visione di gioco ed intuizioni geniali, il prossimo passo è quello di avvicinarsi con convinzione alla zona gol per segnare maggiormente e dunque studiare da attaccante più che da centrocampista. Ad un primo studio approfondito le sensazioni dicono questo: troppo forte per tenerlo alla larga dalla porta avversaria.
MISTERO NAZIONALE – Gli osservatori più attenti si saranno domandati: perché, se Gerson è davvero così bravo, non ha preso parte al recente Mondiale Under 20 in Nuova Zelanda perso dal Brasile soltanto nell’overtime della finale in favore della Serbia? In patria raccontano di costanti dissapori con l’allora selezionatore Alexandre Gallo, a convocazioni avvenute sostituito da Mario Rogerio Reis Micale, dovuti a qualche limite caratteriale del calciatore che già in precedenza non si sarebbe sottratto ad abbandoni improvvisi dai ritiri della nazionale. Voci? Dicerie? Invidie? Impossibile oggi tracciare un bilancio veritiero: quello che invece appare decisamente probabile è il suo prossimo approdo nel calcio europeo. La spunterà la Roma o il Barcellona? Nel primo caso ipotesi probabile sarebbe quella di prestarlo inizialmente ad una squadra di calibro minore che gli assicuri minutaggio maggiore per poi agevolarne il grande salto. Del resto ce lo ha raccontato proprio il Barcellona dei mostri Messi e Neymar: quando il talento è così smisurato si vince. E le italiane, per non approdare alla finale di turno da vittima sacrificale, provano ad attrezzarsi bruciando i tempi. Scovando i (pochissimi) Gerson in giro per il mondo.