2015
Pazzini rivela: «Che lite con Inzaghi!»
Meglio Allegri e Mandorlini: «I due con cui mi sono trovato meglio»
Non è facile cancellare tre anni della propria vita, ma del resto Giampaolo Pazzini non intende farlo. L’attaccante vuole fare tesoro dell’esperienza al Milan, nel bene e nel male, per ritrovare il sorriso all’Hellas Verona: «Un’esperienza molto bella, a prescindere dai risultati. Certo, avrei voluto giocare di più e fare meglio nell’ultimo anno e mezzo, ma i tifosi mi hanno sempre sostenuto e questa è la mia soddisfazione più grande», il bilancio del centravanti, che ai microfoni de La Gazzetta dello Sport ha parlato anche della nuova avventura con la maglia gialloblù: «Sapevo che era una piazza passionale, ma non mi aspettavo un entusiasmo simile. Per me la situazione ideale era andare in un club in cui poter sentire la fiducia incondizionata di tutti».
I RETROSCENA – Difficile mettersi alle spalle l’esperienza con la maglia rossonera: «Il mio rammarico è stato non aver giocato di più quando me lo sarei meritato. Tra l’altro fisicamente sono sempre stato bene», ha spiegato Pazzini, che ha parlato del rapporto con Filippo Inzaghi: «Abbiamo fatto diverse discussioni pacate e altre molto meno pacate. Dopo l’ultima, decisamente animata, ho deciso di chiudere l’argomento e continuare a fare il mio lavoro. In qualche circostanza avrei potuto farmi sentire di più, affrontare il problema in modo più diretto, invece di aspettare e basta».
NUOVA SFIDA – Ora, però, c’è l’Hellas Verona e la possibilità di riscattarsi: «Sono molto fiducioso. E chissà che non ci sia un posto per me all’Europeo. Credo di avere buone possibilità, se tutto fila come deve. Mandorlini? È lui che mi ha lanciato all’Atalanta, ritrovo un punto di riferimento. Diciamo che, prima della firma, qualche telefonata me l’ha fatta. Toni? Ci sarà la piena disponibilità di entrambi per fare meglio possibile, accettando le scelte del mister. E’ mio fratello, il mio testimone di nozze, in campo è una leggenda. Si può ancora fare affidamento sui giocatori italiani. E poi esperienza e entusiasmo contano e molte volte li hanno più i vecchi dei giovani».
VALUTAZIONI – Pazzini ha parlato poi del rapporto con Mario Balotelli, anche se considera Alexandre Pato l’attaccante più forte tecnicamente che ha visto nel Milan: «Con lui mi sono trovato bene, ma sprecavo molte energie a urlargli dietro. Però mi ascoltava, e questo me lo prendo come punto di merito (ride, ndr)». L’attaccante conserva anche un buon ricordo di Massimiliano Allegri: «Con Mandorlini è stato l’allenatore con cui mi sono trovato meglio in carriera. Ha un grande pregio: una enorme capacità di equilibrio e serenità, che trasmetteva alla squadra quando le cose non andavano bene».