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2015

Allan – Valdifiori – Hamsik: il Napoli è già cambiato

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allan udinese maggio 2015 ifa

Il presidente Aurelio De Laurentiis in persona ha scelto il cambio di volto: l’analisi

Non è la prima trattativa fiume in casa Napoli né sarà l’ultima: Allan è giunto a Dimaro dopo settimane di attesa ma è giusto parlare di routine più che di telenovela, i contratti del club partenopeo sono piuttosto articolati – essenzialmente sul capitolo dei diritti d’immagine – ed in questa situazione erano ben quattro le società coinvolte nell’operazione.

LA FIRMA DI ALLAN – Ossia Napoli (acquirente), Udinese (club in cui ha militato nelle ultime tre stagioni e dove si accaserà Duvan Zapata in prestito biennale), Granada (società che deteneva il cartellino del brasiliano) e Watford (dove nell’ambito dell’operazione si trasferisce Miguel Britos a titolo definitivo). Insomma un giro infinito che ha portato all’agognata conclusione: il Napoli ha il suo nuovo centrocampista, Allan Marques Loureiro, specializzato nella distruzione del gioco avversario – primo nella statistiche della scorsa Serie A in termini di palloni rubati agli avversari – ma non soltanto. Perché il brasiliano non tradisce le sue origini ed è dunque calciatore dai fondamentali educati e dall’ottima visione di gioco: attesa e spesa giustificano l’approdo di un centrocampista totale che dovrà rispondere essenzialmente sotto il profilo del carisma e dunque dell’attitudine a competere a determinati livelli. Tutti gli indizi portano ad un esito positivo.

RIVOLUZIONE NAPOLI – Il presidente Aurelio De Laurentiis questa volta ha concretamente deciso di cambiare inventandosi un nuovo Napoli: fiducia a Maurizio Sarri, scelta eufemisticamente a sorpresa, dietro una decisione tanto radicale si celava il desiderio di una squadra più ragionata. Nelle ere Mazzarri e Benitez, per ragioni totalmente differenti, si è assistiti però all’identico copione: lo scavalcamento del centrocampo. In nome di feline ripartenze nel primo caso e della volontà di concentrare tutto il proprio modello calcistico sulla trequarti nel secondo. Con Allan, o meglio ben prima del brasiliano, è arrivato Valdifiori ed il doppio innesto in mediana stravolge definitivamente lo spartito: il primo sa portare palla, il secondo è addirittura quel regista classico mai pervenuto a Napoli negli ultimi anni. Un timido tentativo era stato fatto con Jorginho, che però convince più da mezzala. Ecco, il resto lo fa il cambio di modulo: 4-3-1-2 o 4-3-3 che sia, il centrocampo sarà a tre ed il terzo titolare risponderà al nome di Marek Hamsik. Uno che con i piedi ci sa fare eccome. Tradotto: da quest’anno a centrocampo si gioca.

ORA LA DIFESA – Tra i pali un acquisto che vale doppio se non triplo, quel Pepe Reina leader carismatico che ti cambia il mondo trascinandoti con il suo entusiasmo, resta da definire una difesa che va giocoforza rinforzata: dovrebbe essere imminente l’arrivo di Davide Astori alla corte di Sarri, già raggiunti gli accordi da perfezionare però per via del solito scoglio dei diritti d’immagine. E l’ex Roma è un acquisto da non sottovalutare se avrà quell’ardore tale da smentire i dubbi venuti a galla nella sua prima stagione in un top club. Sullo sfondo l’arrivo di un ulteriore centrale difensivo – si entrerà nel vivo della vicenda una volta definito Astori – e l’assalto ad un esterno: Zuniga non convince, l’idea è quella di prelevare un nuovo prospetto (Vrsaljko il nome forte) per poi procedere alla cessione del colombiano. E nel complesso al capitolo uscite, non meno importante di quello delle entrate. Il nuovo Napoli ha preso forma: niente lanci o irrazionalità. Si ragiona. E si dipenderà meno dagli individualismi e più dall’idea collettiva.