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Atalanta: Antonio, fai il bravo!

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Atalanta: Gasperini chiede rinforzi per il calciomercato di gennaio, si può parlare di smantellamento?

Alzi la mano chi non ci avrebbe sperato, a questo punto della stagione: settimo posto in classifica ed Europa distante un solo punto. Merito anche e soprattutto di Gian Piero Gasperini, voluto con decisione da Antonio Percassi: l’ex tecnico del Genoa ha brillantemente superato un avvio di stagione piuttosto turbolento, valorizzando al massimo i talenti a kilometro zero sfornati dal sempreverde vivaio di Zingonia. Andrea Conti, Mattia Caldara e Roberto Gagliardini: in tre, prima del via del campionato, avevano collezionato sedici presenze in Serie A. Oggi, dopo sei mesi di cura Gasperini, il centrocampista nato a Dalmine è passato all’Inter per oltre venti milioni di euro,  Caldara è stato acquistato dalla Juve per una cifra che potrebbe  superare i venti milioni – in base ai bonus stabiliti dai club – e, infine, il terzino originario di Lecco resta nel mirino dei top club italiani, Roma in primis. Giovani, forti e sfrontati: Napoli, Roma e Inter sono cadute all’Atleti Azzurri d’Italia, tornato ad essere un vero e proprio fortino a tinte nerazzurre.

Tutto bene, dunque? Non proprio. L’entusiasmo respirato in città – ricordate l’accoglienza alla squadra al ritorno dalla trasferta di Bologna? – sembra stia piano piano affievolendosi. Colpa del mercato, certamente, e di alcune scelte quantomeno discutibili da parte della società. Domenica, in maniera piuttosto esplicita, il messaggio è arrivato direttamente da Gasperini, apparso parecchio nervoso: “Fino ad ora il mercato è stato solo in uscita, se l’obiettivo è rimanere in alto in classifica i giovani non possono garantircelo. Se l’obiettivo, invece, è cercare di lanciare i giovani, allora possiamo continuare così”. Tradotto: urge un confronto diretto con la società, le cui ultime decisioni non sembrano essere state condivise con il tecnico. Comprensibile, chiaramente, optare per due cessioni così remunerative: Gagliardini ad inizio stagione faticava a raggiungere la valutazione di due milioni, avendo giocato, con troppa poca continuità, per un paio di campionati di Serie B con le maglie di Cesena prima e Vicenza poi. Discorso simile per Caldara, operazione quasi capolavoro: 20 milioni incassati, con la possibilità di trattenere il difensore di Scanzorosciate fino all’estate del 2018. Ma il povero Gasperini in tutto ciò? L’acquisto di Mancini – promettente difensore classe ’97 scuola Fiorentina, prelevato a titolo definitivo dal Perugia – non può né deve bastare. La sensazione è che la società abbia faticato a gestire l’avvio di stagione straordinario, facendosi travolgere dagli avvenimenti e finendo per calpestare il progetto iniziato con Gasperini.

Difficile capire cosa bolle in pentola nel quartiere generale di Zingonia in questo momento, ma è altresì evidente che la pazienza del tecnico della Dea abbia un limite. Alla chiusura del mercato mancano due settimane, ma di investimenti alle porte non ce ne sono: Palacio – chiesto da Gasp – difficilmente sbarcherà a Bergamo, avendo un ingaggio fuori dalla portata dagli standard atalantini. Cristante piace ma non sarebbe un’operazione a titolo definitivo: il Benfica ha investito parecchio sul ragazzo ed è disposto a cederlo in prestito fino a giugno. Non investire a gennaio vorrebbe dire rinunciare alla possibilità di tornare in Europa, affidando a Gasperini un nuovo compito: lanciare altri giovani, tra cui Suagher (tornato a disposizione dopo un lungo infortunio), Gollini (acquistato a gennaio dopo la partenza di Sportiello) e la ‘sfornata’ dei ’99, con Bastoni, Melegoni e Latte Lah in primis. Basterà per accontentare il tecnico di Grugliasco? Oppure i sacrifici di Caldara e Gagliardini spingeranno Percassi ad acquistare lo stadio Atleti Azzurri d’Italia (si parla di un prezzo non inferiore ai sette milioni di euro)? Il pensiero dei tifosi è unanime: Antonio, fa’ ol brao…