Barcellona, parla Bartomeu: «Il momento più difficile della mia presidenza»
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Barcellona, parla Bartomeu: «Il momento più difficile della mia presidenza»

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Bartomeu garantisce, a nome del Barcellona, sostegno ai catalani e si scaglia contro l’ ostruzionismo della Liga per il match col Las Palmas

Il day after del referendum è anche il momento per le riflessioni. Il presidente del Barcellona Josep Maria Bartomeu, in una conferenza stampa indetta ad hoc, è intervenuto per chiarire la posizione del club, anche e soprattutto alla luce di quanto accaduto ieri al Camp Nou, con la sfida contro il Las Palmas giocata a porte chiuse: ”Condanniamo ogni forma di repressione verso la libertà di espressione. Abbiamo manifestato a supporto di quelle persone, entità e istituzioni che lavorano per garantire la libertà di potersi esprimere liberamente. Allo stesso modo ieri abbiamo espresso il nostro rifiuto condannando severamente gli episodi di violenza che si sono manifestati. Per questo abbiamo deciso di dare atto della nostra indignazione con un gesto che potesse essere osservato in tutto il mondo”.

Successivamente sono stati svelati alcuni importanti retroscena riguardo la partita di ieri pomeriggio: “Abbiamo discusso a lungo su cosa poter fare, alla fine abbiamo deciso di giocare a porte chiuse. Siamo perfettamente consapevoli del fatto che molti membri del comitato avrebbero preferito non giocare la partita, ma la Liga non ce lo ha permesso. Quella di ieri è stata la decisione più difficile da quando faccio il presidente. Abbiamo preso la decisione di giocare a porte chiuse, perché abbiamo pensato che l’immagine di un Camp Nou completamente vuoto potesse dare un enorme segnale al mondo del nostro dissenso per quello che sta accadendo in Catalogna.

Per concludere, Bartomeu ha rivendicato la ancor più ferma volontà del Barcellona di farsi manifesto globale della Catalogna: “Quello che è successo ieri è inammissibile: chiediamo rispetto per la popolazione catalana. Nella nostra posizione di club con visibilità a livello mondiale continueremo a dire al mondo quello che succede nel nostro paese come facciamo da 118 anni”.