Bergomi: «Conte va in difficoltà nelle sconfitte. Con un Matthäus l'Inter vincerebbe lo scudetto» - Calcio News 24
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Bergomi: «Conte va in difficoltà nelle sconfitte. Con un Matthäus l’Inter vincerebbe lo scudetto»

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Beppe Bergomi, ex capitano dell’Inter e attuale opinionista di Sky, ha parlato sulle pagine della Gazzetta dello Sport

Beppe Bergomi, ex capitano dell’Inter e attuale opinionista di Sky Sport, ha parlato sulle pagine della Gazzetta dello Sport.

INTER ATTUALE-INTER DEI RECORD«Si fa sempre fatica a paragonare squadre di epoche diverse. Nella mia c’erano tanti nazionali italiani e per costruire una mentalità vincente furono aggiunti campioni come Brehme e Matthäus. Ecco, ci fosse uno come Lothar non avrei dubbi: l’Inter arriverebbe prima».

SEGRETO DEL GRUPPO – «La compattezza, un’unione eccezionale che ci portò a vincere contro tante rivali fortissime, dal Napoli al Milan. Anche allora come oggi l’Inter non era partita benissimo. La critica stava massacrando Trap e un giorno una delegazione di giocatori italiani — io, Zenga, Baresi, Matteoli e Ferri — andammo a bussare alla sua porta. Gli dicemmo solo “Siamo con lei” e lui si commosse. Gli scese una lacrimuccia: fu un momento bellissimo e quel gruppo si unì ancora di più».

CONTE E TRAPATTONI – «Sono molto diversi, anche perché la professione di allenatore è cambiata davvero tanto. Trap sapeva motivare parecchio, ma aveva anche la capacità di allentare la presa. Viveva la sconfitta in maniera diversa rispetto a Conte, che è un grandissimo allenatore ma in quei momenti, per carattere, va un po’ in difficoltà».

CONTE – «Conte è il valore aggiunto di quest’Inter: non ha la rosa più forte della A ma, con tutte le difficoltà del caso, sta costruendo una squadra solida che ha tutto per arrivare in fondo al campionato. Lo capisco quando prova a combattere contro la negatività che a volte si respira nell’ambiente: a modo suo, vuole solo che tutti remino dalla stessa parte. Noi eravamo più pronti e coperti in tutte le caselle: fu più facile risalire la corrente».

UOMO DECISIVO – «Oltre ai tedeschi, dico Matteoli. Mi diceva “Beppe, passami la palla anche se sono marcato…”: era uno sfogo eccezionale per noi difensori. Allora prese il po- sto di Beppe Baresi e in quel momento sterzò la stagione. Fu un cambio di uomo, mentre questa volta è stato decisivo un cambio del modulo: quando Brozovic ha preso il posto da regista in uno schieramento senza il trequartista la squadra è andata molto meglio». 

BERGOMI COME BASTONI O HANDANOVIC – «Ho recentemente detto a Ferri che oggi io e lui saremmo dei nani… I difensori sono ormai molto più alti e Bastoni ne è un esempio: interpreta il ruolo in maniera moderna, ma noi eravamo molto più marcatori. Di capitan Handanovic mi sono piaciute le ultime dichiarazioni: non ha cercato scuse, come fa un vero leader».

COSA IMPARARE DAI CAMPIONI ANNI ’80 – «Il senso di appartenenza, l’amore infinito per la maglia. Se capiranno i valori dell’Inter, il suo Dna che è diverso da tutti gli altri — non migliore o peggiore, ma diverso –, possono spostare le montagne e giocarsela contro tutto e tutti. E a quel punto lo scudetto sarà una conseguenza».