Bergomi: «Ecco perchè l'Inter soffre così tanto in difesa» - Calcio News 24
Connettiti con noi

Inter News

Bergomi: «Ecco perchè l’Inter soffre così tanto in difesa»

Pubblicato

su

bergomi Juventus

Beppe Bergomi ha parlato sulle pagine della Gazzetta dello Sport dei problemi difensivi dell’Inter di Conte. Le sue parole

Beppe Bergomi ha parlato sulle pagine della Gazzetta dello Sport dei problemi difensivi dell’Inter di Conte. Le sue parole.

FASE DIFENSIVA«Magari Conte ci smentirà, ma a me sembra che è il modo di difendere a essere diverso dall’anno scorso: vedo una squadra che accetta di più l’uno contro uno. Antonio nelle sue dichiarazioni dice sempre che la squadra ha fatto bene, come se, nella visione di dominare l’avversario, per avere superiorità numerica in determinate zone del campo poi devi accettare l’uno contro uno dietro. I giocatori sono bravi e stanno facendo il massimo, ma non ci sono difensori veloci per giocare in situazioni di campo aperto. In un’altra squadra se sbagli la prima uscita, dietro ci sono gli altri. In questo contesto, stando dietro, De Vrij l’anno scorso è stato il più bravo. Ma dovendo uscire molto alto, come nel 3-2 del Real, è più difficile, perché poi c’è da coprire tutto il campo dietro».

DOVE SERVE UN AIUTO – «In mezzo. L’anno scorso l’Inter ha trovato la quadra col 3-5-2. Ha una difesa strutturata che sa palleggiare bene ma non ha grande velocità in campo aperto: se ho un uomo lì davanti che cura questo aspetto, lo voglio sempre. E guardando in casa, quello più bravo per quel ruolo è Brozovic. L’equilibrio lo aveva trovato con di fianco due mezzali come Barella e Gagliardini. Le cose sono cambiate nel tentativo di difendere in maniera diversa e in quello di inserire un trequartista, che porta ad avere meno filtro. Sono scelte».

ERRORI INDIVIDUALI – «Sono errori di gente non abi-tuata a essere lì in quel momento. Ma non mi preoccupano, a meno che questa tendenza non migliori. Il rientro di Skriniar? Sì, lo vedo nel terzetto titolare. Come Godin è sempre un adattamento, ma averne come lui»