Taider: «Bologna, non sono più un ragazzino»

Il centrocampista: «La ‘8’ di Bulgarelli? Un onore»

Un leader, nonostante la giovane età. Saphir Taider è tornato a Bologna, dopo due avventure brevi con Inter e Sassuolo. E ha scelto una maglia non qualsiasi, la numero otto, indossata da Bulgarelli. Una scelta precisa del centrocampista algerino: «Ero un ragazzino quando sono arrivato qua, ho fatto due belle stagioni, ho fatto anche un Mondiale e una Coppa d’Africa, all’Inter sono maturato. Sono contento, conosco bene l’ambiente. Trattativa lunga? Perché il mercato è aperto, avevo altre opportunità e dovevo riflettere bene. Parlando con la mia famiglia ho capito che la scelta migliore era tornare qui, sono molto motivato per fare bene».

NIENTE RESPONSABILITA‘ – E se il numero otto non rappresenta una responsabilità («Mi è sempre piaciuto questo numero, ce l’ho anche in Nazionale so che l’ha avuto in passato un grande calciatore del Bologna come Bulgarelli. Non voglio paragonarmi a lui, l’importante è onorare la maglia come ho sempre fatto»), l’esperienza già avuta in rossoblu può avere un certo peso: «Mi piace questo ruolo, quando sono arrivato ho avuto la fortuna di avere giocatori come Perez e Di Vaio che mi hanno insegnato tanto, proverò a fare lo stesso ora con i più giovani. L’importante è essere motivati. Fisicamente sto bene ma non sono al 100%, ho fatto tutta la preparazione con l’Inter e ho giocato qualche amichevole. Se sono cambiato? Ovviamente la vita cambia, ho sempre fatto questo lavoro perché mi piace il calcio. Mi sono sposato, vivo con mia moglie e ora posso dire di essere maturato molto. Non sono più un ragazzino».