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Buon compleanno a… Lucas Torreira

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Torreira

Oggi Lucas Torreira compie 27 anni, molti dei quali trascorsi a battagliare in mezzo al campo. Attualmente il centrocampista uruguaiano gioca in Turchia, nel Galatasaray. Proprio in questi giorni il suo nome è tornato d’attualità in relazione all’arrivo di Zaniolo. Il quotidiano turco Fanatik ha infatti scritto che sarà molo probabile la cessione del giocatore nella prossima sessione estiva proprio per recuperare una parte dei soldi spesi per l’arrivo dell’ex romanista. E in tal senso, l’Italia potrebbe essere una delle destinazioni privilegiate, se si trova un acquirente disposto – si è scritto – a versare nelle casse del club turco una cifra attorno ai 20 milioni.

Il nostro, del resto, è un Paese che conosce bene. Lucas vi è arrivato quando non aveva ancora compiuto il diciottesimo anno e ha vestito le maglie di diversi club: il Pescara in Serie B; la Sampdoria dal 2016 al 2018; la Fiorentina di Italiano la scorsa stagione, dopo avere conosciuto anche la Premier League con l’Arsenal e la Liga con l’Atletico Madrid. Da noi non ha raccolto soddisfazioni di club, ma tanti ottimi giudizi che lo hanno portato in top club altrove. All’Arsenal ha alzato la Coppa d’Inghilterra e con Diego Simeone ha fatto parte della squadra che vincendo il campionato ha dato una botta all’autostima (qualcuno direbbe alla supponenza) dei rivali cittadini e del Barcellona. Anche se la spagnola, tra tutte le annate, è quella in cui è sceso in campo di meno.

Qual è stato il miglior Torreira nei suoi 3 anni in Serie A? Lo si rimpiange di più a Genova sponda blucerchiata o in casa viola, tenendo conto che oggi uno come lui farebbe sicuramente comodo all’uno e all’altro club? Proviamo a fare un piccolo excursus di quelle tre stagioni.
Alla Sampdoria è un titolarissimo ed è soprattutto una garanzia di assoluta continuità. In due campionati non lo si vede in campo solamente in 5 circostanze. Il suo debutto in Coppa Italia contro il Bassano è convincente, così come quello a Empoli: preferito a Cigarini, mostra di saper essere un punto di riferimento per la squadra come se ci fosse nato. Piace particolarmente in due partite: contro il Sassuolo in casa, dove funziona come un motorino che ha benzina per tutto il tempo. E, soprattutto, quando la Samp va a vincere a San Siro con l’Inter: in quel 2-1 a favore dei blucerchiati c’è tutto il suo lavoro di costruzione e distribuzione del gioco.

Nella stagione 2016-17 Torreira non segna mai. In quella successiva, invece, va a bersaglio quattro volte, non poche per un giocatore che agisce prevalentemente in fase d’interdizione; exploit, però, che hanno una certa logica pensando ai suoi trascorsi giovanili da seconda punta. La seconda stagione in Liguria è di altissimo profilo. Lo si vede giocare una miriade di palloni e c’è chi scrive che Lucas ha qualcosa del play vecchio stile. Con il Chievo va in gol e segna pure due volte. Anche contro la Juve dominante del periodo firma una rete che contribuisce alla vittoria per 3-2. Rispetto agli inizi, Torreira appare gradire maggiormente la fase offensiva, si produce in spunti a ridosso dell’area avversaria. Accanto al suo nome, dentro le valutazioni del suo rendimento, fa spesso capolino una definizione: è «l’irrinunciabile».
Anche a Firenze fa molto bene. Dopo quasi 4 anni torna al gol in Serie A contro il Sassuolo. Da ex doriano si ritaglia una parte da protagonista quando la Viola travolge il Genoa 6-0. E di reti ne confeziona 5, eguagliando il suo massimo toccato nel Pescara, in Serie B.

Oggi il suo valore è deprezzato rispetto a quando da Londra staccarono un assegno di 28 milioni e rotti per averlo. Ma chiunque metterà mano al portafoglio lo farà perché sa cosa può dare uno come lui, di prove ne ha già avute diverse.