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Buon compleanno a… Marcos Antonio

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Marcos Antonio

Oggi Marcos Antonio compie 23 anni. Poco più di una settimana fa, ha chiuso il campionato a Empoli osservando i suoi compagni vincere 2-0. La sua storia in biancoceleste

Oggi Marcos Antonio compie 23 anni. Poco più di una settimana fa, ha chiuso il campionato a Empoli osservando i suoi compagni vincere 2-0. E poiché la squadra ha chiuso con un ottimo secondo posto, avendo trascorso lui la maggior parte del tempo in panchina, viene da pensare che non sia propriamente un giocatore sul quale Maurizio Sarri punti. Quando gli è stato richiesto del perché non gli concesso grande spazio, il tecnico ne ha fatto una questione di combinazioni tra uomini e non di scarso valore del singolo in questione: «Non dipende da lui, dipende dalle caratteristiche dei nostri centrocampisti, che in questo momento non reggono le caratteristiche di Marcos Antonio». Con la consueta verve, Antonio Cassano ha parlato del futuro mercato della Lazio facendo riferimento proprio al rapporto del brasiliano con il mister durante una puntata della Bobo Tv: «Devi prendere assolutamente un mediano basso, perché Marcos Antonio può essere buono, però quest’anno la Lazio ha giocato molto con Vecino e Cataldi. Ho l’impressione che l’allenatore non lo veda, anche se è un buon giocatore». Tra i due si inserisce proprio lui, che non certo per tentare di raccomandarsi, ha parlato di chi lo dirige in termini più che convunti: «Sarri è un grande allenatore. Lui e il suo staff ci aiutano a migliorare ogni giorno, in ogni allenamento e partita. Il 4-3-3 del mister, per certi versi, è simile a quello di Castro, con il quale ho lavorato ai tempi dello Shakhtar Donetsk».
Come sempre, la matematica non è un’opinione e serve quanto meno a definire la veridicità dei fatti, minima base per dare poi sfogo alle libere interpretazioni. In campionato Marcos Antonio ha fatto parte dell’undici titolare solo in 6 partite; in altre 10 è entrato in corso d’opera; complessivamente, contando anche le altre competizioni, è stato in campo 763 minuti. Si può, pertanto, ragionevolmente sostenere che le aspettative presenti al suo arrivo siano state deluse.

Marcos Antonio Lazio, il brasiliano in viaggio verso l’Italia – FOTO

Mircea Lucescu, conoscitore di calcio come pochi, lo aveva presentato così sulle colonne de Il Messaggero: «Un buon giocatore. Molto dinamico, tecnicamente di alto livello. Un profilo interessante anche se posso parlare solamente da avversario visto che ce l’ho avuto sempre contro. È veramente un calciatore speciale lì a centrocampo. Qualitativamente è molto valido, ma anche tatticamente è cresciuto tanto poiché ha la fortuna di avere una visione di gioco. È un classico numero 8 perché ha grandi capacità offensive, segue bene l’azione, ma anche dietro sa farsi valere. Avendolo affrontato in partita e seguito nelle altre gare in Ucraina posso dire che è un grande profilo, mi piace molto».

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Ricordando che anche Juventus e Roma erano sulle sue tracce quando giocava nello Shakhtar, anche Marco Parolo ne aveva parlato benissimo proprio sulla base di una presentazione ricevuta da un italiano che in Ucraina – e adesso in Inghilterra – è risultato più che convincente: «Marcos Antonio mi intriga. Non lo conoscevo ma al corso di Coverciano De Zerbi ci ha fatto vedere alcuni video e si vede che ha tanta qualità. Con Sarri crescerà ancora».
Non è andata così, nel senso che ci sono state alcune prove insufficienti, nelle quali è sembrato spaesato, anche verso la fine stagione, quando ormai il processo di ambientamento avrebbe dovuto essersi compiuto definitivamente

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A pesare sul giudizio non positivo c’è anche il fatto che ad un certo momento la stagione sembrava essere svoltata. Quando ha segnato il suo primo e unico gol in Serie A aveva manifestato un grande entusiasmo: «Il gol contro lo Spezia è stato il premio per il lavoro che ho fatto e sto facendo con la squadra, sono contento che sia finalmente arrivato e che soprattutto abbia coinciso con una grande vittoria della Lazio». E in un’intervista a una testata del suo Paese, Globo Esporte, aveva proiettato la sua soddisfazione all’intera annata: «Ho fatto la scelta giusta. Tutto nella nostra vita è un processo, così come la nostra vita professionale. So rispettare e so anche che tutto avverrà naturalmente per il mio bene. Sono giovane, ho tante cose belle da fare nella mia carriera e spero che la Lazio ne faccia parte». Il finale non è stato altrettante felice. Capiremo presto dal mercato se questo è stato un anno di apprendimento da spendere ancora in Italia o se saranno altri Paesi e campionati nei quali sarà chiamato a esprimersi.