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2014

C’è sempre una prima volta: e se il Mondiale lo vincesse un’outsider?

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Il Brasile strafavorito per la vittoria finale: ma la sorpresa è dietro l’angolo

MONDIALI 2014 LE OUTSIDER13 luglio 2014, stadio Maracanà di Rio de Janeiro. In palio ci sarà la Coppa del Mondo e di fronte si ritroveranno il Brasile di Scolari e la Spagna di Del Bosque, proprio come per la Confederations Cup dello scorso anno. I verdeoro cercheranno di sollevare il trofeo al cielo per la sesta volta, le Furie Rosse vorranno invece confermare lo strapotere europeo e mondiale degli ultimi anni: inutile dirlo, la finale per molti pare già scritta. Forse qualcosa potrebbe cambiare con la fase ad eliminazione diretta, forse al posto delle due strafavoritissime ci saranno una (o due) tra Italia, Germania, Argentina, Uruguay, Francia o Inghilterra. Poco cambierebbe, è la storia che lo dice: nelle precedenti 19 edizioni del Mondiale le suddette Nazionali si sono divise la posta in palio. E’ giunto il momento delle sorprese?

LE “MENO” OUTSIDER – E’ vero, quattro anni fa l’importante competizione fu vinta dalla Spagna che riuscì a mettere in bacheca il primo titolo mondiale, ma tutto fu tranne che una sorpresa. Quella squadra era (ed è) composta da campioni che solo due anni prima avevano stradominato l’Europeo, per non parlare dei titoli vinti con i rispettivi club di appartenenza. La Nazionale iberica, nel 2010, s’impose in finale contro l’Olanda (1-0): e sono proprio gli Orange, insieme al Portogallo di Paulo Bento, a partire dalla seconda fascia ai nastri di partenza. Van Gaal avrà il duro compito di provare a bissare il cammino sudafricano del predecessore van Marwijk che riuscì ad arrivare fino in fondo alla competizione perdendo poi lo scontro decisivo. Sneijder e compagni sono pronti, ma non sarà facile superare il Gruppo B composto da Spagna, Cile (ne parleremo tra poco) e Australia. Al fianco degli olandesi troviamo invece i lusitani inseriti nel Gruppo G con Germania, Ghana e USA. Certo, le lacune ci sono e nonostante la qualità indiscussa di alcuni singoli non sarà facile recitare un ruolo da protagonista. Ma in rosa c’è un certo Cristiano Ronaldo che, se recuperato al 100%, può fare la differenza in un torneo breve come lo è il Mondiale.

LE REALI SORPRESE – Olanda e Portogallo hanno già dimostrato, in un modo o nell’altro, di poter dare del filo da torcere alle Nazionali di prima fascia. Ma quest’anno potrebbero esserci due sorprese su tutte: il Belgio e la Colombia. La squadra guidata da Marc Wilmots che prenderà parte al Gruppo H formato da Algeria, Russia e Corea del Sud, è infatti imbottita di talenti che hanno già fatto faville nei club di appartenenza. Sarà Eden Hazard, fuoriclasse in forza al Chelsea di Mourinho, a trascinare i suoi verso un Mondiale che potrebbe consacrare definitivamente una generazione che da un paio di anni sta facendo stropicciare gli occhi all’Europa intera. E non è da meno la Colombia che però, purtroppo, dovrà rinunciare all’uomo simbolo: Radamel Falcao. La Nazionale sudamericana, inserita nel Gruppo C con Grecia, Costa d’Avorio e Giappone, può contare su una sfilza di talenti che si sono imposti prepotentemente nel difficile panorama europeo. Da Zuniga a Jackson Martinez passando per James Rodriguez e Cuadrado, un giusto mix di freschezza, esplosività e potenza che potrebbe portare lontano i ragazzi di Pekerman. Le “big” sono avvisate.

VOGLIA DI STUPIRE – Ma si sa, non sempre nella vita e quindi anche nel calcio vince chi gode del favore del pronostico. E per questo bisogna menzionare anche quelle Nazionali che, seppur partendo senza le massime pretese, possono andare avanti nella competizione spinte dalla voglia di stupire. In quest’ultimo gruppetto troviamo in cima la Russia del “nostro” Fabio Capello che ha ottenuto il pass per Brasile 2014 tenendo testa al Portogallo durante le qualificazioni. La squadra di Don Fabio è stata inserita nel Gruppo H insieme a Belgio, Algeria e Corea del Sud: un girone più che abbordabile. Un gradino sotto troviamo invece due possibili outsider che hanno già dimostrato di potersela giocare contro chiunque: Cile e Svizzera. I sudamericani guidati da Sampaoli potranno contare sulla classe e la potenza di Sanchez, Vidal e compagni ma l’ostacolo numero uno sarà superare il duro girone composto da Spagna, Olanda e Australia. Possono invece ben sperare gli elvetici che, inseriti nel Gruppo E con Ecuador, Francia e Honduras, hanno a portata di mano il passaggio del turno che per i ragazzi di Hitzfeld pare essere un’impresa tutt’altro che impossibile. Insomma, il Mondiale è sempre più vicino e il 13 luglio 2014, allo stadio Maracanà di Rio de Janeiro, non è detto che a contendersi il titolo saranno Brasile e Spagna: la storia è tutta da scrivere.