2012
Cagliari, bersaglio mancato
I rossoblu hanno sprecato la ghiotta opportunità di poter festeggiare la salvezza con tre giornate d’anticipo. Vincendo contro il Chievo, agguantare la matematica permanenza in serie A si sarebbe reso più facile nelle restanti partite, che vedrà la squadra allenata da Massimo Ficcadenti impegnata contro Genoa e Fiorentina in trasferta e contro la Juventus a Trieste. Le due partite esterne rischiano di rappresentare un serio rischio, anche se l’evoluzione della situazione resta sempre legata alla caparbietà del Lecce oltre che all’atteso riscatto dei liguri in seguito al recente periodo negativo.
La prova offerta ieri sul terreno di gioco del “Nereo Rocco” ha lasciato l’amaro in bocca. Dopo un primo tempo arrembante nel quale gli isolani sono riusciti ad impensierire più di una volta la porta difesa da un Sorrentino in gran giornata, l’atteggiamento messo in campo nella ripresa non è stato all’altezza della posta in gioco in palio. Forse perchè la squadra ha avuto modo di capacitarsi che manchi ormai poco al raggiungimento dell’obiettivo, sicuri che qualche punto arriverà comunque nelle prossime uscite. Ma nel calcio nulla è scontato e andare a Genova con presunzione e pressapochismo potrebbe rivelarsi una brutta strategia.
Della gestione del match da parte del tecnico Massimo Ficcadenti si può criticare ben poco. I suoi ragazzi hanno sbagliato moderatamente in fase difensiva, restando uniti e compatti proprio come indicato dall’allenatore fermano. Ugualmente i giocatori dalla verve offensiva sono stati messi più volte nelle condizioni di andare a rete. Ma è stata la cattiveria a mancare e a impedire ai sardi di fare bottino pieno. La prestazione di Ibarbo rappresenta una sintesi attendibile di quanto accaduto nei 90 minuti. Messo in campo per cambiare il match come contro il Catania, non ha soddisfatto le attese. Due clamorose occasioni sono state sciupate dai suoi piedi. E visto quanto fatto vedere complessivamente finora avrebbe potuto quanto meno centrare lo specchio senza problemi anzichè mancare il bersaglio.
Il traguardo è comunque ad un passo, ma serve ancora qualche sforzo per portare a termine lo sprint finale.