Cagliari, Cellino: "Calcio italiano alla deriva" - Calcio News 24
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2012

Cagliari, Cellino: “Calcio italiano alla deriva”

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CAGLIARI CELLINO – Intervistato da Tuttosport, il presidente del Cagliari ha parlato della spinosa questione relativa alla crisi del calcio italiano, del problema degli stadi e dei biglietti invenduti messi in vendita a prezzi scontati (LEGGI QUI).

Presidente Cellino, i tifosi italiani fuggono in Inghilterra per seguire la Premier approfittando dei voli low cost, i nostri stadi sono sempre più desolatamente vuoti anche in occasione dei cosiddetti big match e c’è chi ha pensato bene (a insaputa dell’Inter) di piazzare su un sito di offerte, modello outlet, i biglietti per le partite dei nerazzurri a San Siro scontati del 50%. Cosa sta succedendo al nostro povero calcio?
«Semplice, è iniziato un processo di autodistruzione. È come quando c’è il crollo della Borsa: ormai siamo alle macerie e ci vorranno anni per recuperare i danni fatti al sistema calcio. Io almeno col mio stadietto di Is Arenas ho fatto la formica, mentre in giro vedo tante cicale».

Già, lo stadio della discordia…
«No, quello che cè bisogno in Italia: ovvero uno stadio di calcio, non un posto dove mettere cinema, ristoranti, centri commerciali o altro. Ho semplicemente voluto creare un palcoscenico dove si possano esibire i calciatori. A proposito: per mesi abbiamo venduto i nostri giocatori come delinquenti capaci soltanto di vendere le partite. Ecco: quando si fanno certe cose, non si può non pensare che la gente sia disgustata».

Perché i tifosi fuggono dagli stadi?
«Perché ormai chi vuole abbonarsi non sa più quando si giocano le partite e perché i nostri stadi sono diventati dei bunker. Oggi è più facile fare il passaporto che acquistare il biglietto di una partita di calcio. Ci sono leggi fatte in un altro periodo storico che penalizzano il 95% dei tifosi, della gente che vuole andare alla partita per godersi uno spettacolo per colpa di due delinquenti. Leggi che vanno cambiate ma, ripeto, visto al livello di sfascio in cui siamo arrivati, per riportare la gente allo stadio ci vorranno dieci anni».

Colpa delle tv?
«Quelle ci sono anche in Inghilterra, soltanto che là prima hanno fatto gli stadi, poi hanno venduto i diritti per trasmettere le partite».

È per questo motivo che lei in Lega ha più volte chiesto la testa di Beretta?
«Il pesce puzza sempre dalla testa e noi da anni siamo senza un vero presidente di Lega. È stata fatta una politica miope, con programmazioni sempre semestrali che ci hanno portato allo sfascio».

Milan e Inter hanno faticato a riempire San Siro pure per il derby…
«Che San Siro sia ormai troppo grande, è da almeno cinque anni che si era capito».

Quindi dobbiamo rassegnarci a vedere stadi deserti e a trovare siti internet che vendono i biglietti per le gare di serie A col 50% di sconto pur di smaltirli?
«I biglietti puoi anche regalarli, non cambia niente perché la gente non ha voglia di vedere un pessimo spettacolo. Siamo rimasti indietro di dieci anni e nessuno ha voglia di guardare avanti. Il problema è che bisogna guardare avanti, ma bisogna farlo anni luce».