Cagliari, Cepellini: "Non vedo l'ora..." - Calcio News 24
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2009

Cagliari, Cepellini: “Non vedo l’ora…”

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“Non vedo l’ora…”. L’entusiasmo di Pablo Daniel Cepellini Gatto ti contagia anÃ?­che per telefono. Una pausa durante gli alÃ?­lenamenti in vista del secondo incontro delÃ?­la fase finale del Sudamericano Under 20. Stasera c’è Uruguay-Ecuador, sfida tra due delle tre squadre vittoriose della prima giorÃ?­nata, un successo potrebbe lanciare la “gioÃ?­vane Celeste” addirittura verso le OlimpiaÃ?­di di Londra 2012. Un altro sei sogni di PaÃ?­blo, che in Perù, nella splendida città  di AreÃ?­quipa, ne ha realizzato già  uno, così grande che quasi non ci credeva. “Non vedo l’ora Ã?­ripete ancora -di potere finalmente arrivaÃ?­re a Cagliari. Cosa posso dire? Sono felicisÃ?­simo, non me l’aspettavo, poÃ?­ter andare a giocare con lasquadra rossoblù in uno dei campionati più importanti del mondo, è molto di più di un sogno che che si realizza”.

UN ASTRO NASCENTE- Pablo Cepellini non ha ancora venÃ?­t’anni, è nato l’11 settembre del 1991 a Montevideo, è stato lanciato dal Bella Vista, la squadra della capitale uruÃ?­guayana che porta i colori della bandiera del Vaticano, giallo e bianco, e per questo i suoi giocatori sono chiamati “papales”.Ã?«Io ho coÃ?­minciato a giocare quando avevo 5 anni- si racconta Pablo -il calcio è stata subito la mia passione, ho fatto tutte le trafile nelle giovanili prima di esordire in prima squaÃ?­draÃ?». Il debutto nel massimo campionato uruÃ?­guaiano quando aveva soltanto 17 anni, poi in appena due stagioni è successo tutto: il posto da titolare nel Bella Vista, il trasferiÃ?­mento al Peà±arol, poi al Cagliari, la nazionaÃ?­le under 20, la doppietta messa a segno nelÃ?­la gara il Cile della settimana scorsa. Tutto così in fretta, anche troppo visto che poi al Peà±arol ha fatto soltanto le fotografie con la maglia, senza nemmeno fermarsi in sede. Ã?«Non era nei nostri piani- ha spiegato FlaÃ?­vio Perchman che lo rappresenta -il Peà±aÃ?­rol sapeva che il ragazzo sarebbe potuto anÃ?­dare in Europa, ma in Uruguay il mercato si chiude inderogabilmente il 4 febbraio, quinÃ?­di se non ci fosse stato il primo trasferimenÃ?­to, c’era il rischio che Pablo potesse restare al Bella VistaÃ?».

L’ITALIA E LA SARDEGNA- Invece è arrivato il Cagliari e Pablo sta prendendo lezioni di calcio italiano da Diego Polenta, difensore del Genoa, ma anche compagno di squadra nell’under 20.Ã?«Appena ho saputo del trasfeÃ?­rimento al Cagliari, ovviamente ci siamo messi a parlare del calcio italiano. Io lo coÃ?­nosco soltanto per averlo visto in televisioÃ?­ne, ma Diego mi ha raccontato altre cose. Arriverò in Sardegna preparato, studiando l’italiano e soprattutto quel calcio che mi afÃ?­fascinaÃ?». Ceppelini gioca con la maglia numero 10, è un centrocampista che si piazza dietro le punte ed ha anche un gran tiÃ?­ro dalla distanza, e la dopÃ?­pietta contro il Cile lo ha diÃ?­mostrato. Ã?« Ai tifosi del CaÃ?­gliari, alla società , all’allenaÃ?­tore posso garantire il massiÃ?­mo impegno- ha aggiunto ancora -mi metterò a dispoÃ?­sizione del tecnico, sono pronto per qualsiasi ruolo mivogliaimpiegareÃ?».

VOGLIA DI FARSI LARGO- Il desiderio di sfondaÃ?­re del “Ceppe”, come lo chiamano gli amici, è enorme; la tecnica non gli manca e vuole anche imparare in fretta la nostra lingua:Ã?«Io ho discendenze italiane, Gatto è il mio secondo cognome, ma non so esattamente da quale parte dell’Italia provenissero i miei aviÃ?». Anche il passaporto comunitario non è un problema, tutto in regola, nel giro al masÃ?­simo di quattro mesi Ceppelini lo avrà  in taÃ?­sca. A Cagliari dovrebbe sbarcare il 19 0 il 20 febbraio, dopo la conclusione del SudaÃ?­mericano under 20, magari con in mano un biglietto olimpico o comunque il pass per i mondiali di categoria che si disputeranno quest’estate in Colombia.Ã?«La mia famiglia è felice- ha concluso -ma ancora non so se mi accompagnerà  in Italia. E’ successo tutÃ?­to così in fretta, ci siamo solo potuti parlare per telefono. Non vedo l’ora di indossare la maglia del Cagliari, che per noi uruguayani non è come tutte le altre visti i tanti campioÃ?­ni connazionali che sono stati lì in passatoÃ?».

Fonte | Il Corriere dello Sport