Calvarese: «Massa bravo a togliere il rigore alla Juve, sul Var...»
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Calvarese: «Massa bravo a togliere il rigore alla Juve, sul Var…»

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Le parole di Gianpaolo Calvarese, ex arbitro, sugli ultimi episodi che hanno fatto discutere tra Serie A e Coppa Italia

Gianpaolo Calvarese ha parlato a TvPlay degli ultimi episodi arbitrali in Serie A e Coppa Italia.

PROBLEMA RIGORI«Secondo me non c’è un problema rigori. Quello su Cambiaso era rigore. A Lecce non tutto è andato per il verso giusto. Condivido quello che ha detto De Rossi: il problema vero è l’uniformità di giudizio. Tantissimi episodi visti in maniera simile non sono stati sanzionati allo stesso modo. Ad esempio la trattenuta di Bremer su Zaccagni era rigore. Ho apprezzato l’equilibrio e l’intelligenza di De Rossi nel commentare l’episodio del penalty non assegnato alla Roma. Il problema è che due episodi simili vengono trattati in modo diverso, è giusto chiedere uniformità. L’utopia a cui devono ambire gli arbitri è: episodi simili, decisioni uguali».

LECCE-ROMA«A Lecce Zalewski arriva prima sul pallone, poi viene travolto e non può più giocare il pallone. Al di là del tecnicismo, l’intento dei giocatori del Lecce non è di fare fallo ma la percezione è che Zalewski venga travolto e noi siamo abituati a vedere rigore in un episodio del genere. Si parla di uniformità perché è importante e i precedenti contano. In episodi del genere vengono sempre assegnati i rigori».

JUVE-LAZIO«In Juventus-Lazio il rigore di Vecino su Cambiaso è netto. Questo è un episodio complesso dal punto di vista regolamentare. Quando c’è l’ipotesi della giocata intenzionale c’è sempre il margine per la decisione soggettiva. Vlahovic va di testa, forse c’è un doppio tocco con Romagnoli e si vede Cambiaso in fuorigioco. A qualche metro c’è Patric che colpisce di testa: se quella è una giocata Cambiaso viene rimesso in gioco, se invece è una deviazione il fuorigioco resta. È più facile ricondurre tutto a una giocata quando c’è un un pallone rasoterra che è più facile da giocare mentre qui è aereo. Vlahovic tra l’altro in questo caso vuole tirare in porta, quindi è un pallone inaspettato. Questi elementi fanno sì che quella di Patric sia una deviazione. A favore dell’ipotesi della giocata c’è solo il controllo del corpo da parte del difensore della Lazio. Quando sei in sala VAR devi decidere in pochi secondi. Questa situazione è un po’ come il caso del retropassaggio al portiere. Tre anni fa vi avrei detto che quella di Patric era una giocata, ma adesso hanno chiarito il significato della giocata volontaria».