Copa America, Venezuela: c'è sempre una prima volta - Calcio News 24
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2015

Copa America, Venezuela: c’è sempre una prima volta

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La Vinotinto di Sanvicente cerca di migliorare il 4° posto del 2011

Un sogno chiamato Vinotinto. La Nazionale di calcio del Venezuela, mai riuscita a qualificarsi per un Mondiale di Calcio e senza vittorie in Copa America, sta vivendo senza dubbio un periodo di grande crescita, arrivata dall’alto con l’organizzazione dell’edizione 2007 del torneo continentale e con la storica cavalcata dell’edizione 2011, quando il Venezuela si fermò solamente in semifinale, perdendo ai calci di rigore contro il Paraguay. Compagine che sta crescendo sia dal punto di vista qualitativo, sia dalla capacità di produrre profili interessanti per il calcio europeo, basti pensare alla carriera in Bundesliga di Juan Arango, alle doti eclettiche di un attaccante come Salomon Rondon che in Russia ha trovato un vero e proprio Klondike, ma anche a calciatori che pian piano si stanno affermando in Serie A, come Josef Martinez del Torino e Tomas Rincon del Genoa. Guidata da Noel Sanvicente, il Venezuela cercherà di non fare da comparsa nell’edizione 2015 della Copa America che si terrà in Cile dal 12 giugno al prossimo 1 luglio: per farlo servirà la tipica “garra” sudamericana in modo da non essere eliminati prematuramente nel girone C di ferro con Brasile e Colombia, ma con la possibilità di arrivare prima del Perù e sperare in una qualificazione tra le due migliori terze ripescate dai gironi.  

ALLENATORE E TATTICHE – In carica come commissario tecnico della Nazionale del Venezuela dal 17 luglio 2014, con un contratto fino al 30 luglio 2018, Noel Sanvicente Bethelmy, detto anche “Chita”, tecnico classe 1964 con un passato da attaccante, è stato considerato sin dal suo arrivo il profilo ideale per raccogliere l’eredità tecnico-tattica di Paez e Farias, per cercare di bissare lo storico risultato del 2011 e per proiettarsi ancora più in là, verso le qualificazioni al Mondiale 2018. 50enne, sergente da bastone e carota, è riuscito a creare un ottimo mix tra calciatori più affermati e con esperienza e giovani da lanciare e far crescere. Sanvicente è il tecnico più vincente del Venezuela con sette titoli nazionali e una Copa del Venezuela, dopo averne vinti invece ben 5 a cavallo degli anni ’90 da calciatore: ha iniziato con il Caracas, proseguendo con lo Zamora, vincendo anche qui, chiudendo così un percorso iniziato già a 20 anni in cui, parallelamente all’attività di calciatore, iniziava a seguire i primi corsi da tecnico. Il suo credo è un 4-4-1-1 tutto difesa, intensità, contropiede e verticalizzazioni, preferendo nei ruoli cruciali della squadra calciatori che siano sopratutto dotati di un’ottima capacità atletica per far ripartire velocemente l’azione, ma non solo, visto che le sue squadre riescono a mostrare in campo anche grandi capacità tecniche e di gestione del pallone. Ma, per il suo credo tutto verticalizzazioni e rapidità, unite ad una grande intensità atletica, più volte “Chita” si è detto un grandissimo fan del campionato di Premier League: è, inoltre, attentissimo al dettaglio, creando per la Nazionale un gruppo composto da grandi eccellenze che accompagnano al settore tecnico anche figure come nutrizionisti, psicologi ed esperti di match analysis. Sanvicente è già proiettato nel futuro e, con un pizzico di fortuna, ne sentiremo parlare presto. 

IL MIGLIOR GIOCATORE – José Salomon Rondon è senza dubbio il terminale offensivo della Vinotinto del “Chita”, nonché il calciatore con più background a livello europeo, sorpassando anche la pesante eredità del centrocampista Juan Arango, presente in Cile, che detiene ancora il record di presenze e gol con la Nazionale. Rondon, attaccante eclettico classe 1989, è l’atipico attaccante moderno proveniente dal Sudamerica, con una buonissima fisicità essendo un armadio a quattro ante da 186×86 ma dalla grande rapidità e qualità con entrambi i piedi, riuscendo così a reggere da solo spesso e volentieri il peso di un intero reparto: preziosissimo anche nel fare salire la squadra con le sponde di testa e con una discreta visione di gioco anche spalle alla porta. Dopo il “liceo” Aragua e l’approdo in Europa con Las Palmas, prima del “diploma” a fianco di Ruud Van Nistelrooy col Malaga, è approdato nella Russian Premier League dove ha trovato senza dubbio il suo habitat naturale, militando prima con Rubin Kazan e poi con lo Zenit San Pietroburgo, che poche settimane fa gli ha regalato la vittoria del titolo nazionale: è il calciatore venezuelano con il trasferimento più costoso, visto che è passato al club russo nel gennaio 2014 per 18 milioni di euro. Già in gol in Europa League (ricordate la doppietta all’Inter?) e in Champions League, la vetrina della Copa America potrebbe regalargli un trasferimento a formazioni ancora più quotate. Esordio in Nazionale nel 2008, con 13 gol in 38 presenze, ma in Cile servono assolutamente i suoi gol per proseguire il sogno venezuelano.

PUNTO DEBOLE – La qualità scarseggia, in un Paese in cui il calcio è il secondo sport per eccellenza visti gli ottimi risultati nel baseball: ma, pur non avendo madre natura dalla propria parte dal punto di vista storico dei calciatori nati in questo paese, la scelta di un tecnico attento al dettaglio e alla preparazione fisica dei calciatori come quella di Sanvicente può mascherare i limiti tecnici di questa formazione che proverà a non fare da squadra cuscinetto per Colombia, Brasile e Perù. Confermata in blocco la difesa dopo la Coppa America 2011, Sanvicente vuole ripartire dalla compattezza di quel gruppo per innestare qualità e imprevedibilità in un calcio fatto da ripartenze, velocisti e palleggiatori: è senza dubbio l’esperienza internazionale, dunque, uno dei difetti della compagine, che via via sta però producendo ottimi calciatori in grado di far bene anche in Europa, come Arango e Rondon

PALMARES – Storicamente considerata tra le formazioni meno fortunate dal punto di vista qualititativo-calcistico della CONMEBOL, il Venezuela non può vantare un palmares di tutto rispetto ai nastri di partenza della Copa America 2015, ma del resto neanche il Cile padrone di casa può vantare una vittoria nella competizione continentale: nazionale calcisticamente in crescita dopo aver ospitato l’edizione del 2007, i ragazzi di Sanvicente proveranno quantomeno ad eguagliare lo storico risultato del 2011, un quarto posto che è divenuto il miglior risultato di sempre per la Vinotinto.