Napoli News
Crippa tra Supercoppa e ricordi: «Torneo impronosticabile, ma vedo il Napoli favorito. Allegri sta facendo un miracolo. Ricordo questa cosa di quella vinta nel ’90!»
Crippa tra Supercoppa e ricordi: intervenuto sulla Gazzetta dello Sport, l’ex centrocampista dei partenopei ha ricordato la competizione vinta nel 1990
Massimo Crippa, centrocampista di fatica e sostanza, è stato uno dei pilastri del grande Napoli di fine anni ’80 e inizio ’90. Con la maglia azzurra ha vinto uno scudetto, una Coppa UEFA e, soprattutto, una Supercoppa Italiana memorabile, quel 5-1 alla Juventus del 1990 che rievoca ancora oggi con orgoglio.
A 35 anni di distanza da quel trionfo, sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, Crippa analizza l’imminente Supercoppa Napoli Milan, sfida tra due squadre che hanno segnato la sua carriera e la storia del calcio italiano.
IL RICORDO DELLA SUPERCOPPA 1990 – «Ovviamente tutto. L’atmosfera, la pienezza di una vittoria contro un’avversaria storica, direi proprio una grande abbuffata. Anche l’incredulità generale, perché l’avevamo fatta grossa, battendo la Juve di Baggio e di Schillaci, di Tacconi e di Casiraghi. Però noi, lo dico senza presunzione, eravamo il Napoli e si vedeva anche in campo».
UN’EPOCA D’ORO – «Il secondo scudetto ci aveva offerto una nuova dimensione. Io fui acquistato nell’88 e avevo intorno la crème de la crème del calcio: i più forti giocavano in Italia e il più forte tra i più forti era Maradona, con lui Careca. Uno squadrone, sembravamo invincibili».
IL DECLINO INASPETTATO – «Non avremmo mai immaginato che quello sarebbe stato l’ultimo successo. Sembrava l’inizio di una nuova serie, invece da lì a poco il mondo si è capovolto: andò via Diego, il club dovette vendere e iniziò un percorso lento e doloroso verso il fallimento».
NAPOLI-MILAN DI IERI E DI OGGI – «All’epoca erano gare equilibrate: noi vincevamo in casa nostra, loro in casa loro. Affrontavamo colossi come Baresi, Maldini, Costacurta, Donadoni, Ancelotti, gli olandesi. C’era rispetto reciproco».
IL PRONOSTICO PER LA SUPERCOPPA – «Sfida impronosticabile, ma per me il Napoli è leggermente favorito. I campioni d’Italia restano i campioni d’Italia, anche se hanno avuto tante assenze. La differenza rimane e non lo dico solo per ragioni di cuore».
L’ASPETTO TATTICO – «Le gare secche hanno un’interpretazione diversa, un pizzico di prudenza ci può stare. Pesano le fatiche, le assenze e le scelte obbligate, ma la statura di Napoli e Milan è talmente rilevante che lo spettacolo lo prevedo».
CONTE E ALLEGRI – «Due tra i migliori tecnici del campionato italiano. Hanno identità forti e le loro squadre li rappresentano pienamente, incidono tatticamente e psicologicamente».
COSA COLPISCE DI PIÙ – «Del Milan lo spessore: Allegri sta facendo un miracolo, senza centravanti ha sempre trovato soluzioni. Del Napoli mi colpisce la consistenza: sette sconfitte non lo ridimensionano, si vede la mano di Conte».
GLI UOMINI CHIAVE – «Modric per il Milan, un giocatore spaziale anche a quarant’anni. Per il Napoli scelgo il collettivo di Conte, aspettando l’uomo a sorpresa».
CHI VINCE SUPERCOPPA E SCUDETTO – «Il Napoli, ovviamente».
IL RITORNO A NAPOLI – «Devo tornarci. La sfilata del quarto scudetto l’ho vista in tv, uno spettacolo. Se succede ancora, posso anche prenotare un viaggetto: ho tanti amici che mi aspettano».