2013
Da Campedelli a Preti: i top e i flop della quinta giornata di Serie A
SERIE A TOP&FLOP CAMPEDELLI PRETI – La quinta giornata di Serie A è stata interamente completata e noi vi proponiamo i protagonisti – in positivo e in negativo – del turno appena giocato.
TOP
CAMPEDELLI: il premio top quinta giornata è tutto suo. In un mondo (del pallone) alla rovescia, lui riesce a dare l’esempio a tanti colleghi: nonostante l’errore di Preti abbia indirizzato la gara a favore della Juventus, lui scende negli spogliatoi al termine del match e consola l’assistente di Mantova per l’abbaglio preso. Tanto di capello, a lui e a tutto il Chievo Verona, Sannino compreso, per le dichiarazioni post partita.
DIEGO LAXAALT: un esordio da urlo che difficilmente si sarebbe immaginato. Alla prima partita in Serie A, impallina per ben due volte i cugini rossoneri, giocando con la naturalezza propria di un veterano: classe 1993, il tempo è dalla sua. E questo è soltanto l’inizio….
DI FRANCESCO: e chi l’avrebbe mai detto? Il suo Sassuolo, ancora a zero punti e reduce dal cappotto casalingo con l’Inter (0-7), va a Napoli, in casa della capolista, e strappa un punto d’oro per il proprio campionato. Il merito è principalmente suo: si è passati dalle immagini di uno Schelotto in lacrime al termine della gara con i nerazzurri alla prova gagliarda di una squadra combattiva e ordinata sul piano tattico. Adesso arriva il difficile, contro la Lazio: dare continuità.
JONATHAN: «Johnny è quasi magia» cantava Cristina D’Avena ad inizio anni novanta. Colonna sonora più adeguata non poteva esserci: il terzino dell’Inter, divenuto celebre per i suoi scivoloni e svarioni nell’anno di Stramaccioni, come per magia è completamente rinato. Corre avanti e indietro per tutta la fascia, sforna assist e trova anche la via del gol, come accaduto contro la Fiorentina: altro che Isla, l’Inter ha trovato il suo terzino grazie al mago Mazzarri.
FLOP
FABIANO PRETI: merita l’oscar in negativo di giornata, candidandosi per quello dell’intera stagione. Annulla per fuorigioco un gol ampiamente regolare al Chievo Verona, confondendo Paloschi – scattato due metri dietro la linea della palla – con Thereau. Nessuno vuole enfatizzare l’errore, ma la gravità dell’abbaglio deve essere rimarcata. L’assistente di Mantova, peraltro, è recidivo: fu lui a convalidare il gol di Vidal nello scorso Juventus-Inter, nonostante l’azione fosse viziata da un fuorigioco netto in partenza di Asamoah. Errare è umano, perseverare diabolico…
AMAURI: serata a dir poco folle per il centravanti italo-brasiliano, che prova a complicare la vita dei suoi compagni lasciandoli in inferiorità numerica per quasi tutto il secondo tempo. Rimedia un rosso diretto per proteste sul punteggio di 4-2 per il Parma: por qué, direbbe Mourinho?
COLANTUONO: l’Atalanta, allo stato attuale, rappresenta la brutta – bruttissima – copia della squadra a cui il tecnico romano ci ha abituato. La classifica piange: 3 punti in 5 partite. Ma al di là di quello, non convince l’atteggiamento: contro Napoli e Fiorentina – ottime squadre, ma con qualche lacuna in difesa – il ‘Cola’ ha scelto di schierare 5 difensori dal primo minuto. Perdere per perdere, non è forse meglio farlo osando? Contro il Parma si è vista una squadra senza anima, colabrodo in difesa (4 reti incassate in 45’) e impacciata in avanti: il campanello d’allarme è suonato, contro l’Udinese urge una svolta.
LA DIFESA DEL MILAN: prima della trasfera di Bologna la media gol subiti era di 1,75. Con le tre ‘pappine’ incassate contro i rossoblù, i rossoneri hanno fatto cifra tonda: 2 gol subiti in ogni partita, 10 in totale in 5 gare. Numeri allarmanti, non da Milan ovviamente, soprattutto per come nascono i gol: errori banali e disattenzioni pagate a caro prezzo. Ma Allegri è proprio così sicuro che acquistare un difensore (invece di Matri, per esempio) nel mercato estivo sarebbe stato inutile? Dalle prime partite non si direbbe.