Davide Lippi: "Mio padre non è andato in Cina per soldi. Dopo Calciopoli.." - Calcio News 24
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2012

Davide Lippi: “Mio padre non è andato in Cina per soldi. Dopo Calciopoli..”

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Il figlio dell’ex Ct azzurro Marcello Lippi, Davide Lippi, ha tanti impegni in agenda, legati al suo lavoro di agente: “Venerdì pomeriggio ero a Parma per trattare un giocatore, la sera sono stato in Romagna Italia-Spagna under 19” dice a ‘Libero’ spiegando qualche retroscena del proprio mestiere: “Mi occupo anche dell’immagine dei calciatori, vado oltre il semplice contatto con la società, tramite un’agenzia di comunicazione, la Resetgroup: con Carlo Diana, lavoravamo alla Juve, entrai a collaborare nell’ufficio marketing a 19 anni”

Tra i tanti nomi ‘curati quanto a immagine, due bianconeri e Azzurri: “ A livello mediatico abbiamo inventato Chiellini, è stato il primo giocatore di livello a sbarcare su twitter e con un profilo facebook. È diventato personaggio tramite gli spot televisivi, anche se è un timido, esattamente come Buffon

Ma non solo Juventus, e non solo Italia: “Lavoriamo pure con Totti e Messi, solo dal punto di vista commerciale. Aiutiamo le aziende a ottimizzare gli investimenti, trovando il testimonial: Nivea per il Milan, Dolce e Gabbana con il Pallone d’Oro, poi Nike, Puma, Adidas. Certo è divertente vedere Chiellini palleggiare con i palloni ovali o Totti al partypoker, idem Materazzi con Mediaworld”

Per quanto riguarda gli impegni di agente, spiega: “I romanisti Caprari, promosso in A con il Pescara, Verre e Spinazzola. Ma lo stesso Chiellini, il fratello Claudio lavora con noi, siamo una decina”.

A Davide vengono chiesti chiarimenti anche per quanto riguarda il recente trasferimento del padre Marcello Lippi in Cina: “Non ha esigenze economiche particolari. Ha passato due mesi a studiare la cultura cinese e la squadra, imperniata sull’argentino Conca, fra i sei trequartisti più quotati. Sono molto orgoglioso della sua scelta, a 64 anni si rimette in gioco, nonostante abbia fatto la storia”

Mettersi in gioco e prendere decisioni inaspettate sono caratteristiche dell’ex Ct, il quale lasciò la Nazionale dopo la vittoria per poi riabbracciarla nuovamente: “Aveva deciso così in avvio di ritiro. Allora stavo vivendo un momento molto delicato, la mia famiglia era stata chiamata in causa in mille modi, per la Gea, con Calciopoli, l’opinione pubblica voleva che Buffon e Cannavaro restassero a casa, dalla Germania. Ho vinto il processo penale, in primo grado e in appello, cosicché neanche c’è stato bisogno del dibattimento sportivo. Sono stato assolto, a conferma dell’onestà del lavoro svolto”

Un episodio balzato sulle copertine è quello della ipotetica rissa tra Davide e Cassano: “È tutto inventato, inspiegabilmente. Con Antonio ho un ottimo rapporto, ci siamo sempre meravigliati per questa strumentalizzazione farlocca: ha un bimbo strepitoso e una moglie bellissima”

Infine, una curiosità sui guadagni da procuratore: “Non c’è più una quota fissa, a lungo per regolamento si otteneva l’8%. Il mandato al massimo è biennale, può persino essere di un solo mese, né si rinnova tacitamente”