2012
Di Canio: “Il calcio moderno è un lavoro, prima una passione”
DI CANIO LAZIO SWINDOWN TOWN -Sulle pagine di Daily Mail, Paolo Di Canio è tornato a difendersi dalle critiche che lo avevano investito qualche tempo fa, dopo che l’allenatore aveva sostituito e duramente rimproverato un giovane di vent’anni.
“Il ragazzo era confuso, per questo l’ho sostituito. Se fosse rimasto in campo avremmo perso per 8-0. Sono un allenatore straniero che cerca di infondere regole e disciplina.E’ colpa nostra se i giovani di questa generazione sono viziati. Diamo ai nostri figli di 10 anni un cellulare di ultima generazione e li mettiamo in una stanza, senza che comunichino tra di loro, poi quando crescono e qualcosa va storto, non sono in grado di gestirla. Il mondo del calcio è cambiato, non è più una passione ma solo un lavoro. Ormai quello che conta è avere l’orologio d’oro al polso e un conto in banca. Mio padre Ignazio faceva il muratore, si alzava alle cinque di mattina e andava a lavoro in autobus, mentre mia madre faceva la casalinga e ha cresciuto quattro figli con pochi soldi in tasca. Quando avevo 17 anni mi sono reso conto di avere talento, e mi sono promesso di usarlo per aiutare la mia famiglia.“