2013
E Palacio si ritrovò (già) da solo
Dopo la sconfitta con il Chelsea e la disfatta targata Valencia ecco il cambio di modulo per Mazzarri
L’Inter vince ai calci di rigore la sfida con la Juventus – impegno amichevole valido per la Guinness Cup – dopo che la partita era terminata sul risultato di 1-1, alla rete di Ricardo Alvarez ha risposto un dubbio penalty concesso ai bianconeri e trasformato da Arturo Vidal. Ecco un’analisi su quanto emerso in casa Inter rispetto alle ultime deludenti uscite.
MAZZARRI (GIA’) SI COPRE – Temperature torride anche in quel di Miami che sconsigliano coperture di ogni genere: eppure Walter Mazzarri, ben cosciente delle batoste subite da Chelsea e Valencia sul piano del risultato tanto che su quello del gioco, varia la sua Inter optando per un modulo più accorto. Si passa dal 3-4-1-2 del modello base ad un più accorto 3-5-1-1 con Palacio ad agire da unico riferimento offensivo e Ricardo Alvarez alle sue spalle; Guarin riportato sulla linea dei mediani ma con licenza di inserimento corregge solo in parte un equilibrio prettamente difensivo. I bocciati? Icardi e Belfodil. I due giovani attaccanti hanno convinto solo in parte ad oggi in termini di lavoro generale per la squadra e dunque, considerando la scelta ricaduta su un’impronta decisamente più cauta, è ovvio che l’esclusione ricada sulle loro spalle. Che si faranno, probabilmente, ma sulle quali c’è ancora tanto da lavorare.
LA PRESTAZIONE DELL’ARGENTINO – Rodrigo Palacio è un grande giocatore che ha oramai acquisito esperienza ed intelligenza nella gestione dei momenti complessi: si adegua ad ogni ruolo o posizione e svolge il suo compito con qualità e dedizione. Non è un centravanti di razza eppure non si perde d’animo nel ruolo di unica punta: forse sì, un po’ isolato, ma quella non è una colpa che gli può appartenere. L’attaccante argentino ha fatto a sportellate con una difesa bianconera ancora imballata ed ha consentito alla squadra di rifiatare e risalire quando c’erano da acquisire metri importanti per l’ariosità della manovra; ha giocato un numero importante di palloni e creato pericoli sia in fase conclusiva che in termini di assist, dai suoi piedi è infatti nata l’azione che ha poi portato al gol del vantaggio siglato dal connazionale Alvarez.
IN DIFESA MALE JUAN JESUS – Il centrocampo, propositivo nella prima parte di gara, con lo scorrere dell’orologio ha pensato più a proteggere la retroguardia che altro: piuttosto avulso dalla manovra Kuzmanovic, Cambiasso ha speso tanto mentre Guarin si è confermato il più brillante sia sotto il profilo atletico che di partecipazione alle fasi di gioco, bene soprattutto negli inserimenti. La difesa è apparsa più compatta – a dire il vero serviva molto poco – rispetto alle ultime due amichevoli contro Chelsea e Valencia: in crescita Campagnaro e Ranocchia, ancora male invece Juan Jesus. Il brasiliano, probabilmente in particolare sofferenza a causa di una preparazione atletica che grava più su fisici come i suoi, risulta lento, macchinoso e scomposto: il fallo da rigore commesso su Vucinic è soltanto il simbolo di una serie di interventi piuttosto improbabili. Con Samuel fuori causa per infortunio si scalda Chivu: il romeno può tornare di moda? Difficile affermarlo o negarlo, più facile ipotizzare che Mazzarri avrà posto qualche punto interrogativo sulle prestazioni del difensore sudamericano.