2014
Esclusiva, D’Ottavio: «Che forza il Toro! Vi consiglio…»
ESCLUSIVA D’OTTAVIO – Stagione quasi indimenticabile per il Torino, arrivato in Europa League a forza di gol, prestazioni ed anche qualche spallata di regolamento (vista l’esclusione del Parma dalla competizione continentale). Adesso l’occhio è sui Mondiali e sul mercato, due argomenti in fin dei conti non così tanto distanti tra di loro, se è vero, come è vero, che il secondo dipenderà anche e soprattutto dal primo. Per parlare di questo, ma anche della situazone granata, la redazione di “calcionews24.com” ha contattato Antonio D’Ottavio, ex capo-osservatore del Torino ed attualmente sotto contratto, almeno fino alla fine di giugno, con il Sunderland.
Granata che giocheranno l’Europa League. Te lo aspettavi?
«Penso che in pochi a inizio anno l’avrebbero pronosticato, ma ovviamente mi fa molto piacere. Il lavoro di Ventura è stato come sempre di altissimo livello, ma è stato supportato dall’innesto di calciatori funzionali, che si sono subito calati alla perfezione nella nuova realtà. Immobile, Farnerud, Maksimovic, El Kaddouri, non dimenticando gli esperti Moretti e Bovo. Tutti nuovi innesti, ma di immediato impatto».
Con i Mondiali alle porte, quale squadra vedi come favorita e quali tre giocatori pensi che disputeranno un grandissimo torneo?
«Il Brasile, nonostante delle convocazioni che non mi hanno pienamente convinto, credo sia la favorita d’obbligo. E poi c’è la solita (esolida) Germania. Ma attenzione alle outsider, tra cui metto assolutamente il Belgio, squadra giovane ma di grande talento e soprattutto equilibrata in tutti i reparti. Per quanto riguarda i tre giocatori, penso sia più curioso provare a individuare tre ‘sorprese’. Metto Essaid Belkalem, centrale difensivo algerino, che spero possa essere protagonista dopo un’opaca stagione al Watford. Poi Josip Drmic, attaccante svizzero di 21 anni che ha fatto una grande stagione al Norimberga. Chiudo con Joel Campbell, punta costaricense velocissima, quest’anno all’Olympiakos, ma di proprietà dell’Arsenal. Lo potremo seguire nel nostro girone, sperando di non ammirarlo troppo».
Sappiamo che segui con particolare attenzione il calcio argentino, non solo per via della tua professione, ma come vera passione. Come vedi il movimento del calcio “albiceleste” al momento? Dal campionato argentino provengono ancora buoni, talvolta ottimi giocatori, ma manca da qualche tempo quel “craque” fenomenale che spesso poi era obiettivo estivo di tutti i top club europei?
«Si, il livello medio del calcio argentino si è notevolmente abbassato, ma i giocatori interessanti non mancano assolutamente. Non so se arriverà allo status di “craque”, ma per esempio Ezequiel Ponce, punta classe 97 del Newell’s Old Boys, mi ha lasciato veramente un’eccellente impressione in questa stagione. Aggiungo Cesar Meli, centrocampista classe 92 del Colòn de Santa Fè, che mi ricorda moltissimo il cileno Gary Medel. Ma ora mi fermo qui, non vorrei dare troppi consigli gratuiti…»