2014
Esclusiva – Livorno, Di Carlo: «Penso di aver raggiunto determinati obiettivi. Belfodil? Grandissime qualità, peccato che…»
ESCLUSIVA LIVORNO DI CARLO – Subentrato in corsa all’esonerato Davide Nicola, Domenico Di Carlo ha iniziato la sua esperienza con il Livorno di proprietà Spinelli con una vittoria casalinga per 3-1 nello scontro diretto con il Sassuolo, conquistando dieci punti nelle restanti tredici gare prima del ritorno di Nicola, deciso dalla società dopo la sconfitta per 3-0 con il Milan. Nella sua gestione amaranto, il tecnico classe 1964 è riuscito a tenere in corsa per la lotta alla retrocessione una formazione con evidenti limiti tecnici e che ha perso, nel mezzo della stagione, calciatori importanti come il capitano Luci oppure il laterale Mbaye. Ecco le sue parole in esclusiva a Calcionews24.com:
Un commento sulla corsa salvezza?
Sicuramente a tre giornate dalla fine sono nove i punti a disposizione, quindi è chiaro che il Catania dopo la sconfitta di Verona ha poche possibilità, però la matematica non lo condanna e lotterà fino alla fine. Dal Livorno in su tutto può succedere, parlo degli amaranto, del Sassuolo, del Bologna e del Chievo Verona.
Qual è la squadra più attrezzata per salvarsi?
Dipende anche dai calendari, però il Sassuolo a gennaio si è rinforzato tantissimo con giocatori importanti ed infatti ha risalito la classifica, il Chievo Verona ha un’esperienza importante ed il Bologna ha il calendario più semplice. Il Livorno deve fare sette/nove per raggiungere la salvezza, ma i gialloblù sono quelli che hanno più esperienza ed il Bologna non ha valori tecnici da retrocessione.
Il mercato di gennaio del Livorno è stato giusto, valutando l’utilità dei calciatori per il discorso salvezza? Pensando anche all’arrivo di un giovane come Belfodil in condizioni fisiche non ottimali.
Nel mercato di gennaio sono arrivati giocatori per coprire dei ruoli in cui si aveva bisogno, i giocatori che arrivano a gennaio non sempre sono pronti per dare una mano importante; però i calciatori che sono arrivati per il Livorno sono importanti, basti pensare a Mesbah, utili alla causa per cercare di lottare sino all’ultima giornata. Per quanto riguarda Belfodil, è un grandissimo talento e peccato che sia arrivato in condizioni fisiche non buone perché non si ha avuto molto tempo per cercare di raggiungere le condizioni migliori, ma le sue qualità sono importanti.
Soddisfatto del lavoro svolto sulla panchina amaranto o c’è qualche rimpianto?
Da quando sono arrivato a Livorno la squadra ha risalito la classifica un po’ alla volta cercando di fare un buon calcio, anche se i risultati in tre-quattro non ci hanno supportati. Abbiamo perso delle gare in maniera rocambolesca, facendo delle buone prestazioni, basti pensare alla gara con il Catania o con il Genoa, in cui abbiamo perso punti per strada ed in cui la sorte non ci ha sorriso. La squadra deve giocare per la salvezza, penso di aver raggiunto obiettivi come far risalire il Livorno, aver lanciato giocatori giovani che non giocavano prima, portare un attacco importante che ha fatto venti goal giocando la partita a viso aperto. E’ chiaro che qualche cosa non è andata nel verso giusto, perché su quattro scontri diretti che abbiamo giocato ne abbiamo vinti due, pareggiato uno e c’è stata la sconfitta con il Chievo, in cui la tensione ci ha giocato uno brutto scherzo. Per il resto il Livorno era in linea per quello che riguarda il discorso salvezza.
Lei nella sua gestione ha fatto giocare bene dei calciatori molto giovani e spesso alla prima esperienza in Serie A, basti pensare ai vari Duncan, Mbaye e Benassi. C’è una connessione con questo aspetto e le ottime prestazioni con Inter e Napoli contrapposte alle brutte sconfitte con Torino ed Atalanta?
Bisogna considerare altri aspetti, abbiamo affrontato Torino ed Atalanta nei loro momenti migliori, calcolando anche che erano due trasferte e che noi lottavamo per evitare la retrocessione. Un altro aspetto da sottolineare è la mancanza per diverso tempo di Luci, capitano ed anima della squadra, Mbaye ed Emerson; una formazione come il Livorno non può fare a meno di calciatori di tal calibro, è come se mancassero alla Juventus Pirlo, Barzagli e Chiellini.
Ripartirebbe la prossima stagione da un progetto in stile “Palermo” in Serie B, Con l’obiettivo della promozione immediata?
Certo che sì, il mio obiettivo era quello di terminare la stagione al Livorno e fare almeno un’altra stagione al Picchi, anche perché mi sono trovato bene già nella mia esperienza da calciatore. Poi, la società ha deciso diversamente, ma sono comunque pronto a tornare la prossima stagione con il massimo delle motivazioni, valutando i vari progetti che mi si presenteranno.
Tra i tanti giovani da lei fatti giocare figura Francesco Bardi, portiere di proprietà Inter. E’ pronto per i nerazzurri?
Pronto da tornare come secondo di Handanovic, perché il portiere sloveno non può essere scavalcato. Insieme a Buffon è uno dei migliori portieri in circolazione e lo sta dimostrando pienamente. Bardi potrebbe fare una stagione da secondo di Handanovic, ma ha ancora bisogno di uno-due anni di esperienza per essere titolare nell’Inter.
Un calciatore che l’ha impressionata particolarmente in questo campionato?
Se devo pensare al Livorno direi Mbaye, Duncan e Benassi. Altrimenti direi Ciro Immobile, quest’anno con il Torino sta facendo delle grandi cose.