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Evani: «Basta Nazionale: tutti fanno carriera, io no…»

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Chicco Evani, vice di Roberto Mancini, ha deciso di dire addio alla Nazionale. Le sue dichiarazioni a La Gazzetta dello Sport

Vice di Roberto Mancini, con il quale ha condiviso le gioie europee e le disfatte mondiali, Chicco Evani dice basta alla sua esperienza in Nazionale. Lo fa con una punta di amarezza, trasmessa in un’intervista a La Gazzetta dello Sport: il mondo azzurro sta operando una trasformazione negli organici e lui si è trovato fuori. Tutto è nato da una telefonata con il Ct.

COSA É SUCCESSO – «Mi ha telefonato Roberto, mi ha spiegato che la Federazione voleva cambiare e intendevano propormi la Nazionale femminile. Qualche giorno fa mi ha chiamato il segretario Vladovich per chiudere ufficialmente il rapporto. Lì è venuta fuori la proposta dell’Under 20. Mi sono preso un giorno per riflettere e poi ho detto no grazie. Non potevo tornare indietro. Mi sono convinto che era l’ora di cambiare. Dovevo farlo prima».

VIA DALLA NAZIONALE – «C’era bisogno di fare spazio. Bollini e Nunziata hanno fatto buoni risultati e scalato le gerarchie federali, come tradizione. Tipo Di Biagio, partito dall’U20. L’unico che non ha scalato sono io… Anche Attilio, in base al percorso, meritava l’U21».

MANCINI POTEVA SCEGLIERSI IL VICE – «Non lo so. Ripeto: c’era volontà di cambiare, per dare nuova energia. Bollini è un ponte con i giovani che dovranno entrare in squadra. Io so che Roberto mi considerava pronto per l’Under 21, ha suggerito la mia candidatura, ma la scelta è stata di altri. Io a Roberto non rimprovero nulla, i nostri rapporti sono ottimi. E neppure alla Figc. Ringrazio tutti per le opportunità e le soddisfazioni. Io ci ho sempre messo il massimo dell’impegno, della passione e dell’onestà. Non so cosa possano rimproverarmi».

MILAN SENZA MALDINI – «Paolo è stato un giocatore straordinario e da dirigente ha fatto benissimo. Quando hai poca disponibilità economica, devi avere buone idee. Lui ha scelto bene. Ha vinto uno scudetto imprevisto. Ma devo dire che il Milan attuale si sta muovendo con criterio, scegliendo giocatori giovani e funzionali al gioco di Pioli. Sembrava che dovesse esserci un ridimensionamento, invece è stato reinvestito tutto e bene».

ANCELOTTI CT BRASILE – «Affascinante. Farebbe benissimo, come sempre: giocatori importanti, un carisma unico e un’organizzazione di gioco congeniale ai brasiliani».

SE ANCELOTTI LA CHIAMASSE – «Volo».