Fiorentina, El Hamdaoui: "Sono qui per segnare. Montella.." - Calcio News 24
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2012

Fiorentina, El Hamdaoui: “Sono qui per segnare. Montella..”

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FIORENTINA EL HAMDAOUI – Intervistato dal Corriere dello Sport, Mounir El Hamdaoui ha parlato dalla saletta del Centro sportivo viola della sua nuova esperienza con la Fiorentina. L’attaccante, intenzionato a conquistarsi un ruolo di primo piano nella squadra viola, aspetta l’occasione giusta e nel frattempo si racconta.

Mounir El Hamdaoui, giocando a calcio si è mai ispirato a qualcuno?
«Ho iniziato a giocare guardando mio fratello».

Da ragazzino la chiamavano il mago di Kralingen. A Firenze come la devono chiamare?
«Non ho un soprannome. Sono semplicemente El Hamdaoui. Mi basta che mi chiamino con il mio nome».

Quando il primo gol in viola?
«Già dalla prossima partita. Sono arrivato per segnare, il resto non mi interessa».

Fisicamente sta bene?
«Io sono a posto (ha una borsa del ghiaccio sul ginocchio, ma solo perché a fine allenamento, ndr). Il fastidio lamentato dopo la gara con la Nazionale è acqua passata. Adesso tocca allallenatore decidere. Io so farmi trovare pronto».

Quanto le manca il gol?
«Non mi manca. Presto, prestissimo, festeggeremo tutti insieme».

Come sogna la sua prima rete in viola?
«Non la sogno. Lavoro per realizzarla».

Quale la posizione in campo migliore per lei?
«Sono un attaccante a cui piace aggredire l’area. Ma non sono una punta tradizionale, mi muovo molto. Perché so che solo così posso trovare lo spazio giusto per inserirmi, o comunque favorire lo scatto vincente di qualche compagno».

Che tipo di allenatore è Montella?
«E’ un ottimo allenatore. Cura molto l’aspetto tecnico e tattico, non trascura nessun particolare. Anzi, sono i particolari che, ci ha fatto capire, fanno la differenza».

Dove arriverà la Fiorentina?
«Credo nelle prime sei posizioni. Sì, dal primo al sesto posto. Comunque in alto».

Sa che Martin Jol, il suo ex allenatore, sembra essere stato decisivo nel mancato arrivo di Dimitar Berbatov a Firenze?
«Ah sì? Non lo sapevo».

Lo ha chiamato per ringraziarlo? In fondo, senza Berbatov c’è più spazio per lei…
«Non lo farei mai».

Quale è l’aspetto del suo carattere che più le piace?
«Dovrebbero essere gli altri a dirlo, ma credo di essere sempre molto sorridente e pure felice».

Il suo sogno di felicità.
«Mi auguro sempre che la mia famiglia stia bene. E’ l’unico chiodo fisso che ho».

Il colore che preferisce?
«Il viola (lo dice in italiano, ndr). Of course».

Il suo eroe d’infanzia?
«Da ragazzino mi piaceva molto Superman».

E oggi?
«Oggi dico me stesso. Senza nemmeno un dubbio».