Fratello Menez: «Cercato da Fiorentina e Juventus, ma Galliani e Inzaghi...» - Calcio News 24
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2014

Fratello Menez: «Cercato da Fiorentina e Juventus, ma Galliani e Inzaghi…»

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menez cappellino milan luglio 2014 ifa

Le parole del fratello del neoattaccante rossonero sull’esperienza al PSG e il trasferimento.

MILAN MENEZ – Dopo tre anni Jeremy Menez ha deciso di interrompere la sua avventura con il Paris St Germain e di sposare il progetto del Milan. Una scelta che non è stata indolore per l’attaccante francese, come ha spiegato suo fratello: «La sua esperienza in Francia è stata positiva. E’ stato presentato come un giocatore incostante, ma ha disputato due grandi stagioni nel PSG, fornendo molti assist e segnando. La terza stagione è stata peggiore, ma è stato infortunato e l’allenatore ha fatto altre scelte. Giocatori come Ibrahimovic hanno parlato bene di lui. Ha imparato molte cose, si è comportato in modo professionale: è diventato più maturo, è cambiato. Contratto? Abbiamo deciso di non rinnovare. Non avrebbe avuto molto spazio, ha perso pure i Mondiali e quindi abbiamo deciso di non rinnovare. Non è stata una questione di soldi, Jeremy vuole giocare con continuità. Voleva restare, ma ora è felice», ha dichiarato Kevin Menez, come riportato da “FootMercato”.

I RETROSCENA – Il fratello e consigliere del nuovo attaccante del Milan ha parlato poi della trattativa con il club rossonero, rivelando qualche retroscena in merito alle altre pretendenti: «Il Milan è il club più titolato al mondo, una squadra importante. Ci sono stati contatti con club inglesi, italiani e turchi. Anche la Fiorentina era interessata e Conte non era insensibile, ma forse sapeva già di dover andar via dalla Juventus e quindi abbiamo scelto il Milan, che ha mostrato maggior interesse per lui. L’arrivo di Inzaghi e Galliani in Spagna è stato decisivo e ha colpito Jeremy. Grandi uomini che si spostano per spiegarti il loro progetto non ti lasciano indifferente. Gli hanno detto che sarà al centro del progetto e che il gioco sarà offensivo e non ci ha pensato troppo».