Frosinone, Stirpe: «Abbiamo restituito un'identità al territorio» - Calcio News 24
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2015

Frosinone, Stirpe: «Abbiamo restituito un’identità al territorio»

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Il numero uno del club: «Vogliamo far rimanere il Frosinone nel professionismo»

Frosinone festeggia la promozione in Serie A, e il presidente Maurizio Stirpe si dice orgoglioso. Parla così il numero uno del club ai microfoni di Radio Anch’Io Sport: «Ancora non riusciamo a materializzare questa proporzione. Penso che man mano che scorreranno i giorni, acquisiremo una maggiore consapevolezza per quello che è successo. E’ un evento importante per questa città, per questa provincia. Cercheremo di essere degni dell’opportunità che ci è capitata. Eravamo partiti con ben altri obiettivi, e poi strada facendo, sia per meriti nostri che per demeriti degli avversari, si sono create le condizioni per centrare questo obiettivo». 

IL PIANO – Sui piani per il futuro della società, Stirpe parla così: «Il piano ce l’ho, ma per far rimanere il Frosinone nel campo del professionismo del calcio, che non è limitato solo alla Serie A. Per prima cosa cercheremo di operare un rafforzamento economico della società. Impiegheremo una parte di queste risorse per rinforzare le strutture sportive, perchè riteniamo che solo attraverso questo si può potenziare il nostro settore giovanile. Cercheremo anche di non stravolgere la filosofia che ci accompagna dallo scorso anno: con la promozione in Serie B non abbiamo stravolto la squadra. Proveremo a fare lo stesso, ma naturalmente la stella polare che ci dovrà dare l’ispirazione sarà quella di un calcio sostenibile».

LA REALTA’ – Stirpe ha proseguito: «Abbiamo cercato di contaminare la società con le buone pratiche a livello aziendale che già erano presenti, e ci siamo riusciti. Un altro fattore stabile che ci ha consentito di recuperare l’identità del nostro territorio, ovvero la compattezza con gli altri stakeholders che ruotano attorno ad una società di calcio. Questa è stata l’occasione per far riscoprire al nostro territorio un’identità, che per effetto della crisi economica si era rarefatta».

IL CLIMA – Sulla festa della città: «A noi ha fatto veramente piacere. Quando sono entrato nel calcio, tredici anni fa, avevo come obiettivo di far divertire la mia gente, di farla stare bene, e di darle una sorta di hobby su cui discutere e fantasticare un po’. Ci siamo riusciti, era il sogno di mio padre, che voglio ricordare, l’averlo realizzato mi riempie d’orgoglio, come deve riempire d’orgoglio tutto il nostro territorio». 

LOTITO – Su Lotito: «Certamente si organizzerà una bella cena. Penso sia il tempo di superare queste polemiche. A lui ho detto più di una volta che l’aspetto economico-finanziario è una condizione necessaria ma non sufficiente. Se nel calcio togli la voglia di fantasticare dei tifosi, la fantasia, ammazzi completamente tutto. Il calcio diventa solo un fatto di elite, e perderebbe tanto del suo appeal».