Fuoco di Paglia, numero 11: Scommesse, la...scelta di Prandelli - Calcio News 24
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2012

Fuoco di Paglia, numero 11: Scommesse, la…scelta di Prandelli

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Di seguito vi proponiamo la puntata numero 11 di “Fuoco di Paglia”, a cura di Cristiano Puccetti.

PETIZIONE SALVACALCIO – Dopo il secondo fine settimana senza serie A e si cominciano già a vedere i primi effetti devastanti. In particolare ad accusare l’astinenza da calcio è l’Homo Stadiens. Quello abituato con religiosa devozione a pensare, parlare e mangiare pallone ventiquattro ore su ventiquattro ogni giorno della settimana. Lo stesso che fino a quindici giorni fa, lamentandosi  del calcio spezzatino, si ergeva ad abile simulatore di amarezza costretto per forze di causa maggiore a negare alla moglie le due ore di shopping del sabato o la scampagnata domenicale all’aria aperta con gli amici. Lo stesso Homo Stadiens che adesso nel weekend, senza scuse convincenti e la moglie iperattiva in piedi dalle sette di mattina, si lascia scivolare sul divano chiudendosi in un mutismo impenetrabile, lobotomizzato davanti alla televisione tra una manciata di gran premi, un Giro d’Italia, sette-otto match di tennis, interminabili partite di golf e ogni sorta di sport trasmesso fino a tarda serata. In attesa degli Europei a lui va tutta la nostra solidarietà e lo slogan di oggi: ‘Salviamo l’Homo Stadiens’

DALLE ALPI AL PRANDE – L’inchiesta sul calcioscommesse si allarga a macchia d’olio e investe tutte le componenti del calcio. Società deferite, calciatori indagati, allenatori sotto accusa, massaggiatori pentiti e presidenti in stato di allarme. Vittime e carnefici in ognidove, tutti sotto la lente della giustizia sportiva, dai club ai raccattapalle. Tutti tranne la Nazionale di Cesare Prandelli. Un’oasi di pace  e serenità al di sopra di ogni coinvolgimento e sospetto, divenuta in queste ultime settimane una realtà atipica rispetto al contesto generale. Almeno fino a ieri. Ovvero quando il ct avrebbe deciso in prima persona di convocare un sit-in della Guardia di Finanza proprio a Coverciano, a meno di un mese dalla partenza per gli Europei. Pari opportunità o giustizialismo eccessivo? Si sono chiesti in molti. ‘Nessun coinvolgimento diretto, soltanto scaramanzia’, ha risposto piccato il CT. In fondo Prandelli, da uomo di calcio navigato, lo sa: senza un pò di pepe e uno scandalo come si deve, guidare l’Italia ad una competizione internazionale è un suicidio assicurato. Scommettiamo che ha ragione?

RITORNO AL FUTURO – Calato il sipario sul campionato comiciano ad uscire i primi scricchiolii estivi. Il primo a cogliere la palla al balzo è stato Ibrahimovic, che da ritiro della nazionale svedese ha deciso deliberatamente di gettare fango sul futuro del Milan e l’incapacità da parte della società di ingaggiare nuovi campioni. La motivazione rimane a tutt’oggi avvolta nel mistero, ma la reazione del presidente Berlusconi è stata immediata. Liberatosi in fretta e furia del pigiama imperiale e di una quarantina di ospiti presenti ad Arcore per un party in stile ‘burlesque’, ha deciso di rispondere per le rime al ribelle Ibra. In tenuta d’ordinanza rossonera e scarpa tacchetto dodici, ha quindi convocato una conferenza stampa ad hoc in quel di Milanello  per presentare il nascente progetto milanista: “Ecco il nuovo ‘Contratto con i tifosi’ – ha tuonato Berlusconi – Oggi  scendo in campo io ma da qui a un mese vi prometto almeno un milione di acquisti di alto profilo”. Ibra, da buon svedese, sarà dunque soddisfatto, ma ai giornalisti italiani presenti in sala il dubbio è rimasto: ‘Non l’avevamo già sentita questa?’

AAA PANCHINA CERCASI – Per la serie ‘A volte ritornano’, ecco rispuntare dal nulla l’ex ct francese Raymond Domenech. Il simpatico umorista transalpino, dimenticato da oltre due anni dal calcio giocato e ora reinventatosi presentatore televisivo, è tornato a farsi sentire. Dente avvelenato o meno l’allenatore si sarebbe infatti reso disponibile per riprendere posto su una panchina qualsiasi  nella prossima stagione. Una richiesta del tutto legittima promulgata attraverso Twitter e indirizzata a tutti i club del globo con messaggio preciso. ‘AAA panchina cercasi disperatamente, a patto che non si parli italiano, non ci siano giocatori italiani, non siano presenti sulle maglie simboli riconducibili all’Italia e si giochi contro club italiani’. Gli interisti e Stramaccioni sono avvertiti: Domenech è già con un piede alla Pinetina…