Guangzhou, Lippi: "Ecco il mio sesto scudetto" - Calcio News 24
Connect with us

2012

Guangzhou, Lippi: “Ecco il mio sesto scudetto”

Avatar di Redazione CalcioNews24

Published

on

lippimarcello ifa

GUANGZHOU LIPPI – Marcello Lippi ha celebrato la vittoria del suo primo titolo nel campionato cinese, vinto alla guida del Guangzhou Evergrande. Il tecnico viareggino, contattato dai colleghi della Gazzetta dello Sport, ha detto di non volersi fermare a questo suo primo traguardo, nella sua avventura in terra asiatica: “Per me è il sesto scudetto, dopo i cinque alla Juve, e non intendo fermarmi. Ho ancora due anni di contratto, fino al novembre 2014. Ci sono altri due campionati e la Champions d’Asia. Come si lavora in Cina? Mi trovo benissimo. Non sono solo l’allenatore. Volevano che gestissi il club: organizzazione e mentalità, viaggi e allenamenti. La squadra è molto diversa da come l’ho trovata. I miei collaboratori? Fondamentali. Il professor Gaudino con la sua professionalità. Il preparatore atletico Cotti. Il professor Castellacci che ci dà una mano senza aver lasciato la Nazionale. Pezzotti che fa il “piccione viaggiatore” e va a studiare tutte le altre squadre. E si sono aggiunti Rampulla e Maddaloni con il loro entusiasmo. Voci su una certa insoddisfazione? Falso. C’è la stima della società e l’affetto dei tifosi. Posso programmare per il futuro. Un rimpianto però c’è. Nella partita più bella, contro l’Al-Ittihad (nella Champions League asiatica, ndr): potevamo vincere 5-0, è finita solo 2-1 tra pali, traverse, occasioni. Lo stadio ha applaudito per 5 minuti. Hanno capito che giochiamo per vincere e dare spettacolo. Ai giocatori ho detto: “Per allontanare l’amarezza vinciamo campionato e coppa”. Qui si puntava a un solo trofeo, noi possiamo farcela. Chi potrebbe giocare in Europa? Gli attaccanti Mouriqui e Barrios, l’argentino Conca, il difensore Lipeng e, tra un paio d’anni, l’altro centrale, il giovanissimo coreano Kim. Il momento del calcio italiano? Non è in crisi: i giocatori ci sono, la Nazionale di Prandelli ha gioco e motivazioni, e c’è una fortissima Under 21. Poi ci sono i club, composti da italiani e stranieri, contro club europei a volte più attrezzati: ma questo non è calcio italiano. La fatica della Juventus in Europa? Deve sbloccarsi psicologicamente. Deve ripartire dal 2-2 con il Chelsea. Basta una vittoria per ritrovare naturalezza. La sicurezza, dopo 48 partite senza sconfitte, c’è già. Il Milan? Si riprenderà. Il mio amico Galliani lo ricostruirà un’altra volta.