Inter, Handanovic: «Futuro? Ne parleremo. Mazzarri? Ognuno risponde dei propri errori» - Calcio News 24
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2014

Inter, Handanovic: «Futuro? Ne parleremo. Mazzarri? Ognuno risponde dei propri errori»

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handanovic inter febbraio 2014 ifa

Il portiere sloveno tra bilanci, programmi e analisi con la voglia di puntare in alto.

CALCIOMERCATO INTER HANDANOVIC – Sotto la maglia dell’Inter potrebbe indossare quella di un supereroe Samir Handanovic, che nelle ultime giornate sta sfoderando colpi da campione. Il portiere sloveno, però, vola basso e parla con modestia: «E’ vero che nelle ultime due gare ho avuto più lavoro del solito, ma non mi sento certo il salvatore della patria. Ho fatto semplicemente il mio dovere. Alti e bassi? E’ tutta la stagione che andiamo avanti così ed esiste sicuramente una ragione. Mi sono fatto la mia idea, ma non sta a me comunicarla. Tocca a chi ha il ruolo di studiare la situazione e di intervenire. Dopo trenta giornate, la classifica non può mentire, solo raccontare la realtà. Certo non mancano i rimpianti, ma non è un caso se dopo aver vinto due partite, poi pareggi le altre due o magari perdi. Tutti avremmo voluto lottare per lo scudetto o l’ingresso in Champions, invece facciamo la corsa per l’Europa League e corrisponde al nostro valore», ha dichiarato Handanovic ai microfoni di “Tuttosport”.

L’ALLENATORE – Vago, invece, parlando del futuro di Walter Mazzarri: «Giusto andare avanti con lui? Non sta a me dirlo. Io mi preoccupo solo di me stesso. Ognuno poi risponde dei propri errori. In ogni caso, siamo tutti professionisti e ascoltiamo ciò che dice l’allenatore».

SFIDE E OBIETTIVI – Poi Handanovic ha parlato della sfida contro il Napoli e della corsa all’Europa League: «Rolando assente? Sono convinto che chi andrà in campo si giocherà al meglio questa opportunità. Sarebbe stata comunque una sfida insidiosa, perché l’attacco di Benitez è tra i più forti e veloci del campionato. Andiamo sempre in campo per ottenere il massimo, poi capita di non farcela. La classifica dice che chi ci precede è più forte. Perciò va bene guardare avanti, perché serve sempre un obiettivo, ma occhio pure a chi sta dietro. Ci sarà da soffrire per l’Europa League? Assolutamente, anche perché il nostro calendario è complicato. Le sfide con Napoli e Milan possono stravolgere ogni scenario. Ora tutti si aspettano che l’Europa League sia una passeggiata, ma non è affatto così».

I COMPAGNI – L’estremo difensore nerazzurro ha parlato poi di alcuni compagni di squadra: «Samuel? E’ un campione che ha vinto tutto, ma il suo atteggiamento è straordinario. Si fa sempre trovare pronto, come a inizio stagione, quando non giocava e ha continuato ad allenarsi al meglio. Dovrebbe essere un modello per i giovani, sia quelli che sono all’Inter sia quelli che lo guardano in tv. Kovacic e Icardi? Sono entrambi fortissimi. E io dico che se l’Inter vuole costruire una grande squadra deve partire da loro due. Poi, è chiaro che sono giovani e capita che commettano errori, ma fa parte del processo di crescita. Sono certo che con il passare degli anni entrambi diventeranno ancora più forti».

MERCATO E FUTURO – Inevitabili le domande sul mercato e le possibilità di un addio: «Premesso che, se uno non può rinunciare, può sempre farlo l’altro, io ho un contratto con l’Inter e, per me, il presente è l’Inter. Poi si vedrà, parleremo, discuteremo. Non guardo così avanti. E finché nessuno viene da me, il mio pensiero è di rimanere qua. Al momento, nel mondo, ci sono squadre più forti, ma io spero che l’Inter torni il prima possibile a lottare per vincere. Questo è il mio obiettivo, è la mia speranza. Il progetto si comprenderà veramente in estate».

I COLLEGHI – Infine, Handanovic conclude parlando della sua “categoria” e dei giovani in rampa di lancio: «Scuffet? In realtà, dietro di lui c’è pure Alex Meret, che ha un anno in meno e grandi potenzialità. Scuffet ha fatto vedere di essere forte sia tecnicamente sia mentalmente, ma dipende tutto da come crescerà ed evolverà. E’ ancora presto per dare giudizi definitivi. Andrà ai Mondiali? Da parte mia, non posso che augurargli il meglio. Penso però che la precedenza vada ad altri, a quelli che hanno fatto la gavetta e che sono già nel giro azzurro. Bardi? La scuola italiana sta producendo diversi portieri di talento. Mi vengono in mente anche Perin (Genoa, ndr), Brignoli (Ternana, ndr), Leali (Spezia, ndr), Cranio (Brescia, ndr). Devono crescere tutti e migliorare, anche sul piano caratteriale e mentale».