Inter bloccata dalle rate non pagate

Grane con Suning e Mancini, Moratti può mettere in difficoltà Thohir

Si mette male per l’Inter, bloccata sul mercato dai debiti: 53 milioni di euro, per la precisione, che i nerazzurri di Erick Thohir devono ancora pagare per rate insolute riguardanti l’acquisto di giocatori negli ultimi anni. Al momento il rosso totale dell’Inter sfiora i 150 milioni di euro e si tratta di numeri terribili, perché stando così e secondo i termini del Fair Play Finanziario, i nerazzurri di fatto non potrebbero nemmeno muovere un dito sul mercato, se non per vendere giocatori importanti e provare gradualmente a rimettere a posto il bilancio. Non è tutto: il valore complessivo dell’Inter, visti anche i recenti risultati sportivi, è in calo. Il rinnovo con Pirelli è stato fatto al ribasso (12 milioni di euro l’anno invece di 18), mentre è calato anche l’accordo con Nike (12 milioni invece che 21), poi le entrate stagionali sono state inferiori rispetto agli anni passati. Vista così, la situazione in cui versa al momento Thohir è tutto meno che entusiasmante. 

INTER: THOHIR E LE GRANE CON SUNING, MORATTI E MANCINI – Al momento l’indonesiano, riporta La Repubblica, tratta per la cessione di alcune quote ai cinesi di Suning: ufficialmente per il 20% delle sue, in verità per tutte (il 70%). Il problema è che Suning offre 90 milioni di euro, Thohir ne chiede addirittura 200 e non ci sono margini di trattativa per portare l’Inter in mano ai cinesi. Non è tutto: entro novembre l’ex presidente Massimo Moratti può esercitare il put, ovvero obbligare Thohir a comprare anche le sue rimanenti quote (il 30%) per 100 milioni di euro, soldi che a quanto pare l’indonesiamo, impegnato dai debiti interisti, non ha. Col mercato fermo non ha nulla da sorridere nemmeno Roberto Mancini, che avrebbe già manifestato il proprio malcontento per quello che si preannuncia come un mercato davvero molto povero, a meno che non arrivino capitali freschi da un socio di minoranza. Per adesso ci sono ancora le rate vecchie da pagare, quindi…