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Italia, catastrofe economica se non si centra il Mondiale

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Nielsen Sports studia l’impatto dei Mondiali sui paesi organizzatori e Tavecchio avverte: «Mancare Russia 2018? Sarebbe un disastro»

Il dossier Nielsen Sports su Russia 2018 affonda le radici nel Fifa Financial Report 2014: prende in esame gli introiti generati nel periodo 2011-2014 dalla corsa al mondiale brasiliano, vinto dalla Germania. Nielsen Sports è il principale fornitore internazionale di dati e di rapporti sull’industria sportiva. In Via Allegri, dove si trova la sede della Federcalcio, probabilmente suscita particolare interesse l’analisi di Tommaso Mattei, Football Leader Europe & Middle East di Nielsen Sports. Di sicuro, non resterà indifferente nemmeno Gian Piero Ventura che, dopo avere ipotecato i playoff verso Russia 2018, ha almeno 10 milioni di buone ragioni per centrare la qualificazione con l’Italia, 21 milioni per arrivare ai quarti, 41 milioni per sognare la finale di Mosca, 15 luglio 2018. Sono, queste, le voci di spicco del montepremi complessivo Fifa che oscilla attorno ai 600 milioni di euro. E la stima è per difetto.

LA FABBRICA DEI SOLDI – Argomenta Mattei a “Il Corriere dello Sport”: «I mondiali di calcio devono essere annoverati fra i grandi eventi, come le Olimpiadi o Expo, che generano un impatto tangibile sul presente e sul futuro della nazione ospitante. Oltre a un considerevole volume d’affari per gli organizzatori della manifestazione e i suoi principali attori, in questo caso la Fifa e le Nazionali partecipanti. L’ultima rassegna iridata in Brasile ha generato per la Fifa un volume d’affari pari a 4 miliardi di euro». Il rapporto Nielsen Sports è particolarmente accurato: «Secondo uno studio di Ernst & Young, l’ultima Coppa del Mondo, ha avuto un impatto economico complessivo sulla nazione ospitante di circa 60 miliardi di euro, di cui 7 miliardi 860 milioni derivanti dagli investimenti infrastrutturali, organizzativi e dalle spese in loco dei turisti. Quasi 17 miliardi di euro sono scaturiti dalla generazione di reddito associabile ad oltre 3,6 milioni di nuovi posti di lavoro. I nuovi investimenti sul territorio e la conseguente, maggiore disponibilità di reddito ha implicato anche una spinta ai consumi per complessivi 30 miliardi di euro».

L’APOCALISSE DEI CONTI – Dopo la sconfitta con la Spagna e prima della sofferta vittoria su Israele, Tavecchio è andato giù pesante, ipotizzando scenari apocalittici in caso di mancata qualificazione dell’Italia al Mondiale. Non ha esagerato. Le ricadute sportive e d’immagine sarebbero devastanti, tanto quanto quelle economiche. I numeri schiacciano le parole, senza dimenticare l’indotto: i 25 milioni di euro annui, pagati dalla Rai per i diritti tv; l’accordo con Infront e il Gruppo 24 Ore che assicura alla Figc 14,25 milioni di euro l’anno, indipendentemente dai risultati; il contratto quadriennale con gli stessi partner per un minimo garantito di 57 milioni di euro (obiettivo: 70 milioni); la Puma garantisce 18,7 milioni all’anno sino al 2022, oltre ai bonus per la qualificazione ad eventi come gli Europei e i Mondiali. Già, i mondiali. Non andarci sarebbe un peccato. Mortale.